Nasce la società di atletica del Vaticano

Un piccolo primo passo ma dall’altissimo valore simbolico. Sta per nascere Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva dilettantistica della Santa Sede.

«Una grande novità - racconta con orgoglio monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal Cardinale Gianfranco Ravasi - Questo gruppo in realtà già esisteva come esiste in Vaticano un campionato di calcio ma ora ci sarà un’associazione che potrà tesserare i suoi membri, cosa che prima non era possibile».

La presentazione ufficiale è fissata per il 10 gennaio alle 11 nella sala stampa della Santa Sede, alla presenza del cardinale Ravasi - a cui è stata affidata Athletica Vaticana -, del presidente del Coni Giovanni Malagò e del numero uno del Cip, Luca Pancalli, in quanto la nuova associazione sta già collaborando con gli atleti con disabilità. Monsignor Sanchez precisa che non si può parlare di una vera e propria Federazione «ma assolverà di fatto le sue funzioni. Dal punto di vista pratico cambia poco o nulla ma dal punto di vista simbolico è davvero qualcosa di importante».

La nuova associazione di atletica della Città del Vaticano spera di vedere i suoi tesserati prendere parte a un numero via via maggiore di manifestazioni. «Non avremo grandi atleti professionisti perchè i nostri tesserati sono i dipendenti delle amministrazioni vaticane, ma ci auguriamo che la loro partecipazione ai meeting minori diventi sempre più frequente, anche perchè alcuni di loro sono davvero forti». «Alla maratona di Roma - ricorda il sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura - una guardia svizzera e un dipendente dei Musei Vaticani sono arrivati fra i primi 50 e una collega della farmacia vaticana ha vinto la mezza maratona di Vienna. E alla Roma Half Marathon Via Pacis la seconda e terza classificata hanno corso con la maglia dell’Athletica Vaticana». La nascita di AV è comunque un primo passo verso la costituzione di altre associazioni sportive dilettantistiche. «Abbiamo aperto una strada, un canale che potrà essere usato da altre realtà, magari il calcio o il ciclismo che è molto popolare anche tra i dipendenti vaticani, o gli sport invernali».

E chissà che allora, in un futuro non poi così lontano, non nasca anche qualcosa di più. «Tutte queste realtà sportive che nasceranno nel tempo potrebbero rappresentare l’embrione di un qualcosa simile a un Comitato olimpico - conferma Monsignor Sanchez - Per motivi tecnici non è possibile costituire un Comitato olimpico vero e proprio, servirebbe un certo numero di Federazioni che abbiano club e che organizzino attività sul proprio territorio e questo è impossibile in Vaticano, non ci sono gli estremi». Ma la Santa Sede guarda oltre e all’orizzonte potrebbe esserci un accordo col Cio per il riconoscimento di queste realtà. «La nostra presenza nel mondo dello sport non è di tipo competitivo o agonistico ma di natura spirituale e morale - chiosa Monsignor Sanchez - Vogliamo trasmettere il messaggio della Chiesa e del Vangelo ma non più dall’esterno quanto dall’interno, facendo parte di quelli che fanno sport».

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