La bellezza della passerella di Gisele. Il sorriso d’argento di Rachele Bruni a fianco della sua compagna. Quello d’oro di Michael Phelps con moglie e figlio. La caduta e la risalita fino alla gloria olimpica di Elia Viviani. Una bandiera europea che spunta a sorpresa su un podio a Cinque cerchi. Un tuffo, non fatto in piscina, che vale oro. Rio 2016 ha regalato momenti magici, per molti indimenticabili, immortalati da «scatti» che fanno già parte del grande libro delle Olimpiadi. Eccole le «cartoline» da collezione dei Giochi brasiliani a cinque cerchi.

Tutto è cominciato con la cerimonia di inaugurazione nel leggendario Maracanà, attraversato dalla modella Gisele, la «ragazza di Ipanema» che ha incantato il mondo.

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Doveva essere l’Olimpiade dell’uguaglianza. Lo è stata anche per l’Italia, grazie alla vita «normale» di Rachele Bruni, che ha fatto festa per l’argento nella dieci chilometri di nuoto di fondo insieme alla sua compagna Diletta.

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Lo è stata per il Brasile che ha festeggiato il «sì»  detto dalla giocatrice brasiliana di rugby a sette Izzy Cerullo alla responsabile dei volontari Marjorie Enya, che le ha chiesto di sposarla appena terminati gli impegni con la nazionale verdeoro.

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Giochi da spiaggia, su quella più famosa al mondo, Copacabana, vissuti dalla coppia femminile dell’Egitto Elghobashy-Nada del beach volley, coperte dalla testa ai piedi dal burkini, ma con il tifo della torcida brasiliana.

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La stessa torcida che poi ha spinto la coppia Alisons-Bruno Oscar Schimdt a vincere l’oro sotto la pioggia, superando gli italiani Nicolai-Lupo.

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Un’altra azzurra, Elisa Di Francisca, argento nel fioretto individuale, ha stupito tutti, salendo sul podio con la bandiera dell’Europa.

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Solo il tricolore per Elia Viviani, caduto nel corso dell’ultima prova dell’Omnium del ciclismo in pista.

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Ma la caduta, a differenza di quanto successo qualche giorno prima a Vincenzo Nibali, non è stata fatale: lo sprinter si è rialzato ed è poi riuscito a vincere uno degli ori più a sorpresa, e quindi più belli dell’Italia Team.

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Quella del 2016 è stata l’ultima Olimpiade di due leggende viventi dello sport: Usain Bolt, «il più grande», che ha conquistato tre ori (nove in totale nella sua straordinaria carriera) con il sorriso sulle labbra.

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E poi di Michael Phelps (cinque ori, 23 complessivi) che, a Rio, ha fatto festa con la famiglia.

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Ma forse la cartolina con la didascalia «saluto da Rio» che sarà difficile da dimenticare è quella di un «frame» dall’atletica, l’attimo che al fotofinish ha consegnato l’oro a Shaunae Miller nei 400 metri femminili. Per vincere si è tuffata: al limite del regolamento ma di sicuro, uno «scatto» che ha in sé tutta la voglia dell’atleta di entrare nella storia delle Olimpiadi.

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Saluti da Rio 2016.

Appuntamento alle cartoline di Tokyo.

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