Un Trento travolgente: tris esterno alla Virtus Verona
Prestazione solida e concreta dei gialloblù, che archiviano la sfida già nel primo tempo e controllano con maturità
VERONA. Il Trento ha cancellato definitivamente i ricordi timorosi del Gavagnin Nocini e spazzato via i fantasmi con una prova di grande spessore, intrisa di qualità e di personalità. Tre reti e tanto gioco, la gara con la Virtus è l'attestato di maturità, che tutti aspettavano. Certo la banda di Gigi Fresco è apparsa solo la una pallida copia di quella vista da queste parti nelle scorse stagioni, ma i meriti della formazione di Tabbiani scavalcano abbondantemente le mancanze altrui.
I gialloblù hanno saputo spalmare la cattiveria agonistica per tutti i novanta minuti, con la riconquista rapida, la pressione, ma ci hanno messo anche volontà e idee. Ora sappiamo che c'è una squadra dall'identità forte, compiuta e consapevole, e che questa identità va coltivata. Il Trento si è riscoperto finalmente grande lì dove in passato aveva tanto sofferto, forse possiamo leggerci un segno del destino. Scelte - Gamba e tecnica, ma anche massima attenzione e tanta intensità per tutti i novanta minuti.
Sono queste le chiavi di lettura di Tabbiani, che conferma l'undici visto in partenza con il Vicenza, c'è Tommasi tra i pali, Triacca e Maffei prendono in consegna le fasce esterne, Cappelletti e Corradi si incaricano di tenere su l'argine in mezzo. Mediana di lotta e di governo, duttile e dinamica al tempo stesso, Sangalli si sistema davanti alla difesa, Aucelli e Giannotti sono gli interni chiamati ad alimentare l'azione offenisva; davanti fiducia quasi obbligata a Pellegrini, con Dalmonte e Capone sulle ali con il compito di allargare il più possibile il fronte del gioco.
Su un campo di piccola taglia come il Gavagnin Nocini, bisogna evitare di infilarsi in corridoi stretti e presumibilmente parecchio intasati, servono gamba e corsa per aprirsi qualche varco. Gigi Fresco ha dovuto rivedere la linea d'attacco, fuori Fabbro, ha perso all'ultimo anche De Marchi, così ha preferito cautelarsi con un 4-4-2 prudente, densità in mezzo per cercare di chiudere le linee di passaggio e inquinare il fraseggio stretto dei gialloblù. Resistenza e ripartenza dovrebbe essere questo il piano tattico dei rossoblù di casa. Vantaggio all'alba - Piano da rivedere dopo una manciata di minuti, perché il Trento si è calato sin dall'inizio nel clima partita con la necessaria carica agonistica, e colpisce alla prima vera opportunità, Giannotti è lesto a raccogliere un pallone vagante al limite e a infilarlo a pelo d'erba alle spalle di un incerto Sibi.
Gara sbloccata all'alba, adesso il Trento deve dimostrare di aver mandato a memoria tutte le lezioni precedenti, e di aver imparato a gestire il vento favorevole. La Virtus sa palleggiare e verticalizzare e rischia di aggiustare presto il risultato, perfetta l'imbucata in profondità di Zarpellon che mette Fanini davanti a Tommasi, la conclusione del numero cinque di casa si perde però alta sopra la traversa. La partita ha mantenuto le sue promesse, va a ondate, ma è viva e vivace, Sibi deve volare per togliere dall'angolino alto la bella conclusione dalla distanza di Dalmonte. Cambi e raddoppio - La Virtus deve allungarsi e concedere inevitabilmente qualche spazio che il Trento può provare a percorrere, uno invitante lo trova poco prima della mezz'ora Aucelli che galoppa veloce sul binario di destra, il traversone quasi dal fondo trova ben appostato sul secondo palo Capone che però si divora tutto solo davanti a Sibi il punto del due a zero calciando sopra il montante.
Ma ormai lo si è capito, è proprio nelle transizioni che i gialloblù potrebbero mettere a nudo la leggerezza difensiva dei veronesi. Tabbiani deve rimettere mano alla formazione a dieci dal riposo per il contemporaneo infortunio di Giannotti e Cappelletti, e inserire Mehic e Trainotti, ma la squadra ha ritrovato possesso e campo. Sibi è ancora determinante nel finale di tempo sull'ennesima stoccata, ma sull'azione d'angolo, Dalmonte, da posizione piuttosto defilata, trova un angolo improbabile e imprendibile per il portiere di casa, la palla sbatte sulla traversa e finisce in rete.
La Virtus reagisce di rabbia, ma non è nemmeno fortunata sulla girata volante in area di Mancini che sbatte sulla traversa. Ripresa - Il Trento è rientrato sul terreno di gioco con lo spirito giusto, e si è accampato nella metà campo di casa. Per gestire non deve abbassarsi, ma tenere l'aggressione alta, per bloccare sul nascere la manovra avversaria. Fresco ha inserito un altro attaccante, Pagliuca junior, figlio dell'ex portierone dell'Inter, al posto di Fanini, ma la sua Virtus non si scuote.
Anzi affonda, sull'ennesimo angolo gialloblù svetta la testa di Corradi, Sibi respinge proprio sui piedi di Sangalli che può appoggiare nella porta vuota. Partita finita, svuotata, il Trento stavolta può gestire da padrone. Il Gavagnin Nocini non può essere più bello e dolce di così. Talmente dolce che Tabbiani e i suoi ragazzini possono addormentarsi sul sesto gradino della classifica. Lì dove tutti sperano di vederlo alla fine di questo campionato.
TABELLINO.
VIRTUS VERONA – A.C. TRENTO 1921 0-3 (0-2)
RETI: 6’pt Giannotti, 43’pt Dalmonte, 18’st Sangalli
VIRTUS VERONA (4-4-2): Sibi; Bassi, Toffanin, Munaretti (39’st Lodovici), Amadio (39’st Fiorin); Patanè, Fanini (1’st Pagliuca), Gatti, Zarpellon; Mancini, Bulevardi. A disposizione: Alfonso, Scardigno, Cielo, Daffara, Di Virgilio, Muhameti, Filippi, Saiani, Sebastiani, Cuel, Devoti, Odogwu. Allenatore: Luigi Fresco
TRENTO (4-3-3): Tommasi, Triacca, Cappelletti (38’pt Trainotti), Corradi, Maffei; Aucelli, Sangalli (22’st Fossati), Giannotti (38’pt Mehic); Dalmonte (22’st Chinetti), Pellegrini, Capone (32’st Benedetti). A disposizione: Rubboli, Malinverni, Fontana, Fedele, Genco, Corallo, Calzà.
ARBITRO: Jules Roland Andeng Tona Mbei di Cuneo
ASSISTENTI: Giuseppe Fanara di Cosenza e Cosimo De Tommaso di Veghera
QUARTO UFFICIALE: Simone Gauzolino di Torino
OPERATORE FVS: Stefano Petarlin di Vicenza
NOTE: pomeriggio sereno. Campo in buone condizioni. Ammoniti: 45’pt Triacca, 8’st Pagliuca, 22’st Tabbiani, 24’st Fossati, 30’st Mehic. Recupero: 3’+5’. Spettatori: 540 circa.