Sport / Ciclismo

Giro: rivincita di Ganna, sua la cronometro individuale di Desenzano

L'azzurro precede la maglia rosa Tadej Pogacar che resta saldamente in vetta alla classifica generale. Domenica dura tappa di montagna la Manerba del Garda-Livigno di 222 chilometri

TRENTO. Con il tempo di 35'02" Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) ha vinto la 14/a tappa del Giro d'Italia, la cronometro Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda di 31,2 chilometri. Secondo Tadej Pogacar che resta saldamente in maglia rosa.

Filippo Ganna non riesce a trattenere le lacrime dopo aver vinto davanti alla Maglia Rosa Tadej Pogacar la 14esima tappa del Giro d'Italia 2024, una cronometro individuale di 31,2 chilometri da Castiglione delle Steviere a Desenzano del Garda.

"Non è mai facile vincere - spiega ai microfoni della Rai - però riesci a trovare dentro le energie quando cose non vanno bene. Pogacar è grande campione, ha dato grande spettacolo e io ho lavorato duro per batterlo in questa settimana. Forse ho addirittura superato i miei limiti. Questa zona è un po' una seconda casa, abbiamo il velodromo di Montichiari a pochi chilometri".

È un successo con il dolce sapore della rivincita: la maglia rosa pochi giorni fa aveva beffato Ganna nella crono di Perugia e il campione italiano aveva sofferto molto, in silenzio, per una prima posizione che continuava a non arrivare. Una sensazione pesante che mina le certezze acquisite in una carriera nobile, con vittorie alle Olimpiadi, ai Mondiali, ai Campionati italiani e per sette volte al Giro.

Ed invece tra Castiglione delle Steviere e Desenzano del Garda, a pochi chilometri dal Velodromo di Montichiari, Ganna è uno spettacolo.

Lo sloveno gli sta avanti 'virtualmente' fino al primo intermedio, grazie ai primi saliscendi e ad alcune curve tecniche, poi è una inesorabile rimonta dell'azzurro con picchi di velocità fino a 78 chilometri all'ora. Dati che colpiscono anche Marco Velo, il ct della cronometro, che già pregusta le 'trenate' di Ganna a Parigi.

"Questa zona è un po' una seconda casa per me - ricorda Ganna -. Devo davvero ringraziare i tifosi, sono stati una spinta in più. Mi mancava vincere, mi mancava vincere al Giro. Ho sofferto molto oggi. Vincere a cronometro non è come vincere in volata, bisogna attendere anche due ore e aumenta lo stress. Mi sono emozionato molto dopo l'arrivo, siamo in Italia e per me è speciale correre nel mio paese".

Ad abbracciarlo per primo proprio l'amico e compagno nell'inseguimento Jonathan Milan, forte del tris già servito in volata, ricambiato con un sorriso commosso. Poi, appunto, le lacrime di gioia. E, infine, uno scambio di gesti affettuosi con Pogacar, vincitore nella sconfitta. Per lui arrivare secondo è anomalo, quasi un'offesa, ma basta osservare la classifica per rasserenarsi un po'.

I vantaggi sono già mastodontici: 3'41'' su Geraint Thomas e 3,56'' su Daniel Martinez. E ora la possibilità sulle Alpi - in una tappa che prevede Mortirolo, Passo del Foscagno e l'ascesa fino ai 2.385 metri di Livigno, sulla pista da sci del Mottolino con punte al 19% - di mettere il punto esclamativo sulla sua prima maglia rosa e sul suo dominio.

"Ho fatto del mio meglio - dichiara lo sloveno - e verso la fine ho cominciato a risparmiarmi in vista della prossima tappa. Non so cosa aspettarmi e siamo pronti per il peggio, dovremo dettare i ritmi e restare concentratissimi. Sarà una giornata durissima con un finale adatto agli attacchi".

Per la classifica generale ottima anche la prova di Antonio Tiberi (sesto): dal suo quinto posto rosicchia 6'' su O'Connor, ben 26'' su Martinez e stacca chi gli stava dietro, Arensman escluso. "Giorno dopo giorno sto sempre meglio". La maglia bianca saldamente addosso, il podio - ad appena 1'21'' - nel mirino.

Oggi, domenica, la 15esima e più lunga tappa del Giro d'Italia, la Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 222 chilometri. Frazione di alta montagna con un passaggio e l'arrivo sopra i 2000 metri.

Si superano 5 salite con il solo intervallo della Val Camonica la cui risalita rappresenta l'unico momento di "respiro". Si scalano la salita di Lodrino seguita dall'inedito Colle San Zeno, la cui discesa è molto lunga e impegnativa. Si risale la Val Camonica da Pisogne fino a Edolo per scalare il Mortirolo dal versante di Monno e scendere in Valtellina.

Lunga ascesa fino alle porte di Bormio con la breve scalata delle Motte e dopo Isolaccia Valdidentro salita al Passo di Foscagno. Segue una breve discesa, e la salita finale composta dal Passo di Eira in cima al quale si segue una strada (asfaltata) che risale la pista del Mottolino.

La pendenza cambia drasticamente a 2 km dall'arrivo dopo il Passo di Eira dove la pendenza media resta superiore al 10% benché la strada presenti rampe ripide intervallate da brevi tratti meno pendenti. Nell'ultimo chilometro la salita presenta pendenze fino al 19% seguite da un breve allentamento della pendenza e da un ulteriore "scalino" che porta al traguardo, adattissimo dunque agli scalatori del gruppo.

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