Calcio / L’evento

Finale di Champions, anche in Trentino sale l’attesa: viaggi nerazzurri tra furgoni e flixbus

In trenta in Turchia con gli Inter club di Pergine, Arco e Rotaliano. Poi tanti tifosi si muoveranno con gruppi di amici: per il match dell’anno la nostra provincia sarà ben rappresentata. E in molti andranno a San Siro a vedere la partita sul maxi schermo

di Matteo Lunelli

TRENTO. Ci siamo. Ma ai tifosi interisti non serve nemmeno ricordarlo: ormai da un mese, precisamente dal 16 maggio, quando Lautaro Martinez e compagni si sbarazzarono senza troppi problemi del Milan in semifinale, è iniziato il conto alla rovescia. Questa sera, ore 21 a Istanbul, andrà in scena la finale di Champions League contro il favoritissimo Manchester City. E a spingere i nerazzurri verso il miracolo sportivo ci saranno anche decine e decine di trentini.

Aerei, flixbus, furgoni a noleggio, poi la "battaglia" per accaparrarsi i biglietti, stanze di albergo o notti da trascorrere dove capiterà: avventure da tifosi, pronti a tutto per la partita più importante dell'anno. Una partita difficilissima, quasi impossibile - formazioni e budget alla mano, senza essere troppo scaramantici - ma l'importante è esserci e fare di tutto per spingere i giocatori all'impresa.

Tra i tifosi organizzati si sono mossi gli Inter Club Arco, quello di Pergine e quello Rotaliano. In totale una trentina di tifosi andranno a godersi dal vivo la finalissima. «Del nostro gruppo saranno in sette - dice Maurizio Bonomi, presidente del Club di Arco -. Avremmo voluto essere di più, tutto il direttivo era pronto a muoversi dopo aver seguito l'Inter in casa e in trasferta, Champions compresa, per tutto l'anno, ma alla fine ci sono stati un po' di problemi con i biglietti e abbiamo deciso di cedere a sette soci "meritevoli" i tagliandi».

Il Club di Arco, 717 soci, è il più grande del Trentino e il quindicesimo in Italia. «A Roma per la Coppa Italia eravamo in 40, ma la stagione è iniziata il 13 agosto con la prima giornata di serie A: siamo partiti in 9 su un furgone per andare a Lecce. Trentasei ore di viaggio». Ripagate dalla vittoria firmata Lukaku-Dumfries. «A Istanbul, comunque, ci sarà la nostra bandiera: lo striscione era troppo grande, ma i nostri ragazzi porteranno il nome di Arco anche in Turchia. E comunque vada al ristorante la Pergola, è già in agenda la nostra grande festa. Perché due titoli sono comunque in bacheca, e l'attività che abbiamo fatto quest'anno è stata bellissima. La riassumiamo in 30.222 chilometri». "Per tutti quei chilometri che ho fatto per te...", come dice il famoso coro interista: e ad Arco li hanno fatti, eccome.

Otto tifosi, invece, dall'Inter Club Pergine. Compreso il presidente Stefano Casagrande: «Alcuni hanno trovato dei voli da Monaco, da Venezia o da Milano. Io, con altri, invece prenderò un aereo Treviso-Sofia e poi un flixbus notturno Sofia-Istanbul. Poi ci vedremo tutti fuori dallo stadio. E lì servirà un miracolo per alzarla: il City è strafavorito, ma noi ci proveremo. Comunque per noi sarà comunque un anno da ricordare: 24 trasferte organizzate, a Porto eravamo in 20 e tante attività per i nostri soci».

Il gruppo di nerazzurri trentini più numeroso in Turchia sarà quello dell'Inter Club Rotaliano: ben 15, infatti, saranno sugli spalti allo Stadio Ataturk. Il Club, nato 4 anni fa, conta già 400 soci (piana Rotaliana, ma anche valli di Non e Sole, Fai della Peganella e altre valli trentine): «È stata una bella stagione - racconta il presidente Marco Giordano - con tante attività e tante partite viste. E fuori da San Siro ci siamo spesso fatti conoscere e riconoscere. Come? Con polenta, salsicce e funghi, ma anche altre specialità trentine, da mangiare prima o dopo il match. La partita è ovviamente importante per noi, ma in fondo è una scusa per stare insieme e divertirsi. In Turchia saremo in 15: un gruppo da nove, con furgone fino a Monaco, poi volo, poi altro furgone già noleggiato per andare allo stadio. E l'altro gruppo da sei farà lo stesso, ma partendo venerdì mattina».

Tutti e tre i presidenti ci raccontano che molti soci hanno preso i biglietti per andare a vedere la finale dai maxischermi a San Siro, mentre altri tifosi si sono organizzati con i bar "amici" per tifare insieme. Ci sarà, naturalmente, Stefano Sembenotti: volto noto della città ma anche anima e cuore del movimento tennistico trentino, sarà in Turchia con il "solito" gruppetto di amici, tennisti e professionisti cittadini.

«Arriveremo il giorno prima, poi un po' di turismo, una bella cena insieme e infine attenderemo la partita», ci racconta. Non ci sarà, invece, il fratello Marco Sembenotti, presidente del Corecom, conosciuto sia per la politica sia per i ruoli nel mondo del calcio e del calcio a 5 trentino e interista doc: «Ero a Roma, per la magnifica serata con la vittoria della Coppa Italia. Ed ero a Madrid a godere per la vittoria della Champions nel 2010: mi tengo stretto il ricordo di quel successo storico e del triplete. Stavolta il City non ci darà scampo», racconta.

E tra le chiacchierate emerge l'aneddoto: già agli ottavi, contro il Porto, Stefano Sembenotti aveva comprato i voli per Istanbul. «In segreto, a Oporto, dopo il triplice fischio, si è messo a schiacciare tasti sul telefonino. Dopo la partita di ritorno con il Milan ci ha rivelato che aveva comprato quattro biglietti aerei andata e ritorno per la Turchia, a prezzi stracciati», svelano gli amici che lo seguiranno in Turchia. E che non potranno non offrirgli la cena, visto il risparmio che con la sua lungimiranza (Inter in finale, chi l'avrebbe mai detto agli ottavi?), gli ha fatto avere sui voli.

Non sarà a Istanbul, invece, l'ex assessore Tiziano Mellarini: «Ero a Madrid, ma questa volta soffrirò davanti alla televisione. La fede, però, non è cambiata: forza Inter», sorride. In città molti bar e locali si stanno organizzando per ospitare i tifosi nerazzurri. Che, vada come vada, sabato si godranno una finale di Champions. Con la speranza, visto che la palla è rotonda, di smentire i pronostici. Due titoli, comunque, in bacheca ci sono già. Per l'eventuale ciliegina bisognerà attendere ancora due giorni.

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