Calcio / La storia

Stanislav, il piccolo profugo di Bucha giocherà nel Calcio Trento

Portato in salvo dalla guerra, è arrivato con la mamma e il fratellino da uno zio che vive in Trentino: ora andrà in campo con i Pulcini gialloblù. Con una maglia che ha i colori della sua patria

TRENTO. Una bella storia, per ora con un intermezzo felice: è stato tesserato nella squadra Pulcini del Calcio Trento il piccolo Stanislav, un profugo ucraino di 10 anni sfuggito all’orrore della guerra a Bucha.

Stanislav è stato portato in salvo dai genitori il primo giorno di guerra: a Trento vive uno zio, che ha accolto tutta la sua famiglia, con la mamma Tatiana e il fratellino più piccolo, Aleksandr.

Anche se la sua squadra del cuore, in Italia, è il Milan, Stanislav parte vestendo i colori del Trento, che sono gli stessi della bandiera ucraina. «Lo abbiamo accolto subito – ha spiegato Matteo Conte, responsabile delle giovanili, ai microfoni di Laura Galassi del TgR – e devo dire che è bravo. In genere, tutti i ragazzi dell’Est hanno una grande agilità fisica, cosa che magari i nostri hanno un po’ perduto».

Anche perché Stanislav è un esperto: gioca a calcio da quando aveva 3 anni, nella compagine della sua città, l’Irpin. E i suoi genitori gli avevano costruito anche un campetto sotto casa, per allenarsi.

Ovviamente «lui parla ucraino e inglese, i nostri ragazzi italiano e dialetto trentino. Ma si capiscono, il calcio è semplice, un pallone, due porte. Ci intendiamo anche a gesti» dice Conte.

Aleksandr non è comunque l’unico: da inizio guerra, già 30 i bambini e ragazzi ucraini arrivati in Trentino sono stati tesserati nelle società sportive locali. 

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