Calcio / Il caso

Insulti e minacce a Patrick Zaki dopo un tweet contro la Juventus

Commenta gol della Juve, c'è chi gli augura di tornare in galera

BOLOGNA. Vlahovic nei minuti di recupero ha fatto arrabbiare i tifosi del Bologna. Fra loro Patrick Zaki che, subito dopo la partita con la Juventus di sabato ha scritto un tweet nel quale commentava la partita. Da allora, sulla sua bacheca, è un continuo di commenti, soprattutto di tifosi juventini, che contestano le sue parole, in alcuni casi anche con insulti e minacce, tirando in causa la sua vicenda giudiziaria in Egitto, dove rischia una condanna per reati d'opinione.

"Se non posso dire la mia opinione sul calcio senza essere attaccato - dice - non sono sicuro di come dovrei recuperare la mia voce in questioni più importanti". La vicenda è stata denunciata da Amnesty International. "'Stai parlando troppo' - dice il portavoce Riccardo Noury - è uno dei commenti, tra insulti e altre minacce, pubblicati nelle ultime ore nei confronti di una persona che, per 22 mesi, ha perso la parola in una prigione egiziana e sta ancora sotto processo: Patrick Zaki. Tutto per un tweet da tifoso. State messi male".

Patrick Zaki stesso è tornato sulla vicenda con un lungo post accompagnato da una sua foto con la maglia del Bologna. "Mi sono trovato di fronte a decine di insulti e aggressioni - dice lo studente egiziano - fino all'odio. Non mi dispiace avere regolarmente discussioni accese con i tifosi di diverse squadre, amo il calcio e apprezzo questo tipo di divertimento. Tuttavia, quando ho scoperto che la gente sperava che io tornassi in prigione e fossi messo a tacere, mi ha davvero colpito come il discorso d'odio possa essere innescato così facilmente. Sinceramente non capisco come questa escalation sia stata così rapida e perché dopo due anni di silenzio, vengo attaccato dalle stesse persone che una volta mi sostenevano, solo perché ho detto la mia opinione sulla partita".

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