Calcio / Match

Stasera alle 21 il derby, Trento contro Südtirol (e c'è la diretta Rai)

La corazzata altoatesina, con una difesa di ferro, scende in campo contro gli aquilotti, rinfrancati dalla bella prova contro il Padova. E con l’innesto del Doge Bocalon...

di Luca Avancini

TRENTO. Il Trento per la gloria, il Südtirol per la storia. È un derby da cuori impavidi quello che va in scena questa sera al Briamasco (diretta Raisport dalle 21, si vede sui canali digitali 57 o 58), una di quelle gare in grado di incidere nel profondo una stagione, non tanto per il peso della rivalità sportiva, in fondo questa sfida è una faccenda recente, ma per quello che mette in palio, punti che possono riaccendere una stagione, riscrivere il percorso di un campionato.

La lettura incrociata della gara scuote soprattutto gli animi trentini, per quello che ha rappresentato il Südtirol nelle passate, pallide stagioni gialloblù, un modello di efficienza e programmazione. Rimosso il gap di sudditanza, ora c’è l’occasione per spazzare via definitivamente ogni complesso con gli ambiziosi cugini, in uno stadio pronto a riempirsi nuovamente di stimoli e motivazioni dopo lo spettacolare braccio di ferro con il Padova.

La prevendita è andata a gonfie vele. Bruciati i posti per la curva Mair, compresi i mini abbonamenti sono stati staccati sino a ieri oltre 1700 tagliandi. Si va verso il tutto esaurito. Anche l’occhio avrà la sua parte. Difesa d’acciaio - I 36 punti di differenza sono cifre che si squagliano nella terra del derby, adesso conteranno personalità e adrenalina, risorse che permettono di nascondere le fatiche delle tante partite ravvicinate: questa sarà la quarta in appena dodici giorni.

Le due squadre arrivano al match, recupero della terza di ritorno, con stati d’animo diversi; il fatto inatteso è che tocchi proprio a sua maestà il Südtirol vivere con un po’ d’ansia la vigilia, mentre il Trento, che ha tratto spinta e fiducia dalla bella prova con il Padova, può approcciare la gara con la mente sgombra di cattivi pensieri.

Gli altoatesini, guidati dal 42enne croato Ivan Javorcic, restano i favoriti, hanno più organico, più fisicità, e solidità in tutti i reparti, ma i gialloblù hanno ritrovato consapevolezza e convinzione dei propri mezzi, a livello individuale e di squadra, adesso hanno le conoscenze e l’intensità per reggere l’aggressione dei rivali e le soluzioni offensive per poter colpire. Certo non sarà semplice scalfire una difesa d’acciaio come quella biancorossa, che ha incassato appena sei reti in 27 incontri, in pratica una ogni 405 minuti, la più compatta e resistente di tutti i gironi, anche perché protetta da un centrocampo di robusti palleggiatori, che sanno dettare i tempi di gioco e leggere bene le linee di passaggio.

Davanti ci sono interpreti raffinati e potenti, come il bomber principe del torneo, Galuppini, 14 gol con il Renate, ma ancora in attesa di festeggiare il primo in maglia biancorossa, e attaccanti abili a trovare la profondità, quali Casiraghi e Odogwu, 6 centri il primo, 5 il secondo. Energie da gestire - «Il Südtirol ha numeri pazzeschi. E sta meravigliando tutti - avverte Parlato - È una squadra che non regala nulla e contro la quale non puoi sbagliare quasi nulla. Ma noi ci teniamo aperta la possibilità di metterli in difficoltà, dobbiamo provarci, con caparbietà, spirito di sacrificio, massima concentrazione. Consci che dovremo aggiungere qualcosa in più rispetto al match con il Padova.

La chiave? Di sicuro sarà importante riuscire a gestire al meglio anche le energie». Il tecnico aquilotto si trascinerà i dubbi di formazione sino all’ultimo, come d’abitudine, ma il secondo tempo di Padova gli ha dato di certo buone indicazioni, al netto delle condizioni atletiche dei singoli. Il recupero al centro della difesa di Carini, squalificato domenica, gli consentirà di spostare sulla corsia di destra il pretoriano Dionisi, preferito a Bearzotti, mentre davanti potrebbe risistemarsi il brasiliano Nunes, per garantire con la sua presenza fisica maggiore protezione al pacchetto arretrato. Le scelte in mezzo saranno anche quelle meno scontate, difficile però rinunciare in questo momento alle geometrie di Caporali e all’estro creativo di un Pasquato motivato e in palla, tutto dipenderà dalla volontà di opporre una mediana di lotta o di governo, puntando su un rifinitore come Belcastro o cursori quali Osuji e Scorza alle spalle delle due punte, “Doge” Bocalon e Pattarello.

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