Sport / Il caso

Calcio Trento, nel «nuovo» Briamasco lo sciopero del tifo: «I biglietti costano troppo». E all’inaugurazione nessuno della Provincia

Domenica 600 spettatori e sedici minuti di silenzio assoluto: sedici come gli euro per andare nella tribuna Mair, e il presidente Giacca annuncia che ha chiesto alla Figc di poter abbassare le tariffe

TRENTO. Sedici minuti di silenzio, con le sole urla di mister Parlato a rieccheggiare nel "nuovo" Briamasco. Poi, per fortuna, ecco i tifosi. E quindi ecco i cori, ecco gli incitamenti e gli applausi a scena aperta per un paio di giocate (Pasquato ma anche Belcastro: i giocatori con i piedi buoni piacciono ai tifosi trentini). Giocate che da sole valevano il prezzo del biglietto, verrebbe da aggiungere usando una frase fatta. Ma in questo caso è meglio non usarla.

Perché proprio il costo dei tagliandi di ingresso è stato all'origine della simbolica protesta: sedici minuti senza tifo, ovvero i 14 euro più 2 di diritti di prevendita di costo del biglietto nella nuova curva Gunther Mair (28 euro più prevendita la nord e 14 euro per i bambini sono i 14 anni).

Uno "sciopero" per dare un messaggio alla società aquilotta. Che, però, ha già detto con chiarezza che è stato così solo per una volta. «I prezzi di oggi (ieri per chi legge ndr) sono imposti dalle regole della Figc. Ma abbiamo già chiesto una deroga e confidiamo arrivi in tempi brevissimi. Per la prossima partita in casa il costo sarà inferiore. E siamo pronti a partire con una campagna abbonamenti "popolare", che possa attirare sempre più tifosi».

Parola del presidente Mauro Giacca, dispiaciuto per la polemica su un fatto non dipendente dalla sua volontà.

Chiusa la parentesi sui prezzi, ieri è stata la domenica del ritorno del Trento in serie C al Briamasco. Dopo diciotto anni di calcio minore, di problemi e fallimenti, ecco di nuovo il professionismo. «Una giornata bagnata ma fortunata: siamo felici - aggiunge ancora Giacca -. E grazie ai tifosi per i cori a Gunther Mair: un'emozione». I tifosi, numerosi ma non troppo (colpa di pioggia, diretta Sky e caro biglietti più che di uno scarso entusiasmo della città), hanno potuto entrare nello stadio dopo i lavori svolti nelle scorse settimane. È stata inaugurata la curva dedicata al mitico Gunther Mair, scomparso la scorsa estate per la reazione allergica a alle punture di uno sciame di vespe. Proprio al portierone aquilotto, indimenticato e indimenticabile protagonista negli anni Ottanta, in particolare con i tre rigori parati nello spareggio Trento - Ospitaletto nel 1985, i tifosi hanno dedicato un bel coro, applaudito da tutto il Briamasco, con il presidente Giacca in piedi a ringraziare gli ultras.

A proposito di cori: dopo tanti anni, ovvero da febbraio 2015, giorno dell'addio degli Ultras Trento 1978, è tornata la mitica "Zò ne l'Adesot", cantata magari sottovoce anche da tanti "nostalgici" in tribuna nord. Tornando all'esordio del "nuovo Briamasco", tutto ha funzionato bene, con la macchina organizzativa della società che ha permesso ingressi e uscite in totale tranquillità, senza alcun tipo di problema. Unica nota stonata: assenti i vertici della Provincia (nemmeno Maurizio Fugatti che il giorno prima postava su Facebook come fosse un ultrà, ndr) 

«Il primo obiettivo era quello di riuscire a giocarla questa partita in casa - ha commentato a fine match il sindaco Franco Ianeselli, in tribuna a fianco del presidente Giacca e dell'assessore Panetta, oltre ai vertici del Trento- e ce l'abbiamo fatta. I lavori sono stati fatti e i permessi sono arrivati in tempo. Prima del match c'è stato un momento di inaugurazione della nuova curva, insieme alla famiglia di Mair, e nonostante la pioggia c'è stata una buona presenza di pubblico (600 spettatori, quando i cugini del Sudtirol in serie C a Bolzano ne fanno di media 1500, ndr).

I prezzi? Non sta certo al sindaco fissarli, ma so che la società non è colpevole, deve attenersi a delle regole federali. In ogni caso il Trento è al lavoro per i nuovi abbonamenti e credo che i prezzi saranno popolari. Godiamoci intanto questa bella vittoria e uno stadio che funziona». Lo sguardo (della città) è rivolto ora a mercoledì 29 settembre: alle 20.30 arriverà il Mantova. L'obiettivo sarà quello di ritrovare un Briamasco gremito, con tanti tifosi a cantare in curva Mair.

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