Sport / Il caso

Centro Trilacum chiuso, il sindaco Ianeselli spiega la soluzione, «ma dall’Asuc di Vigolo Baselga nessuna risposta»

In aprile la proposta di palazzo Thun, il terreno in cambio di aree sul Bondone, ma dagli usi civici nessun segnale: «E’ brutto, mi sento di richiamarli al loro dovere di responsabilità civica»

di Gigi Zoppello

TRENTO. «Vedere un centro sportivo abbandonato e tanti ragazzi ed atleti privati di un servizio, è brutto. Una soluzione, come Comune, l’abbiamo proposta, e stiamo aspettando la risposta dell’Asuc di Vigolo Baselga. Che dovrebbe però avere a mente la sua vocazione civica, e non contro la comunità».

Parole dure, quelle del sindaco Franco Ianeselli, sulla chiusura del centro sportivo fra Trento e Terlago. 

Sindaco, lei ad aprile aveva annunciato un possibile accordo. E poi?

Poi lo abbiamo formalizzato. La proposta del Comune di Trento all’Asuc di Vigolo era una compensazione di terreni. Il Comune di Trento è disposto a intavolarsi la zona del Trilacum, per poi in quanto proprietario assegnarla alle società sportive per la gestione, ed in cambio l’ Asuc riceveva dei terreni sul Bondone, per il suo giusto uso agro-silvo-forestale.

(un affare vantaggioso per Asuc, lo scambio è 1 a 8 in termini di superfici, ndr)

Una operazione complessa dal punto di vista legale…

Ma il Comune, avevo detto e scritto al presidente Franceschini, era disposto anche ad accollarsi tutto l’aspetto formale, le pratiche, le perizie di stima, l’intavolazione…

E cosa ha risposto l’Asuc di Vigolo Baselga?

Per fare un accordo, bisogna essere in due. Stiamo ancora aspettando una risposta. Nel frattempo, ci aspettavamo che Franceschini allentasse la presa. Gli abbiamo proposto, fintanto che la compensazione non è completata, di aprire il centro affittandolo al Comune, in cambio di un canone. Ma che almeno fosse fruibile e mantenuto!

E invece…

E’ brutto da dire: mi sento di fare un richiamo al senso civico dell’Asuc di Vigolo Baselga: giusto avere legittima soddisfazione, ma non ci devono andare di mezzo atleti, società, ragazzi e famiglie. In questo modo, mi pare, anche l’Asuc viene meno a un suo dovere morale di messa a disposizione dei suoi beni alla collettività.

Quindi la guerra continua?

Nessuna guerra: il Comune è sempre disponibile a trovare la soluzione, e la proposta l’abbiamo fatta. Noi ci siamo. Ma, ripeto, per fare gli accordi bisogna essere in due…

 

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