Cortina: ai Mondiali scoperti 4 casi di variante inglese

Lo ha reso noto oggi Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie di Padova

La temuta variante inglese del Coronavirus fa la sua comparsa anche ai Mondiali di sci di Cortina D'Ampezzo, e anche se non ha interessato direttamente gli atleti ha comunque colpito la cosiddetta "bolla" creata all'interno della macchina organizzativa della competizione iridata. La notizia è stata diffusa da Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto Zooprofilattico Venezie di Padova, che per conto della Regione Veneto sta attuando un programma di individuazione con sequenziamento dei ceppi del virus Sars-CoV-2 sul territorio.

Nell'ultimo report quindicinale dell'Istituto emerge la scoperta di quattro campioni che contengono la variante inglese, su uno stock di sei inviati a Padova dall'Ulss 1 Dolomiti. "I controlli sugli sportivi - ha subito spiegato la direttrice del Servizio prevenzione regionale, Francesca Russo - sono a parte, previsti con protocollo internazionale sugli atleti partecipanti".

La variante va quindi ascritta alla "bolla" che sta intorno agli atleti. L'Ulss 1, in convenzione con la Fondazione Cortina, sta infatti svolgendo durante i Mondiali i controlli Covid su tutto il personale che ruota attorno alla componente sportiva dell'evento: personale di supporto, forze dell'ordine, team della Fondazione. Si tratta di 6.365 persone, giunte nella località dolomitica dal primo febbraio a oggi, e sottoposte a tampone a intervalli regolari.

Dei circa 20mila test eseguiti, solo 17 hanno evidenziato la positività al Coronavirus, e tutte su soggetti asintomatici; queste persone sono state allontanate dalla 'bolla'; sei di questi tamponi sono stati inviati a Padova, e quattro avevano la variante inglese. La percentuale dei positivi sulla popolazione dei Mondiali è dello 0,27%; sul totale dei tamponi effettuati è dello 0,085%.

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