Il ministro Spadafora gela il calcio «Non è certa la ripresa della serie A»

«Avrò un incontro mercoledì con la Figc che mi presenterà nel dettaglio il protocollo, che riguarda prevalentemente gli allenamenti. Lo valuteremo insieme, ma se vogliamo essere molto chiari io oggi non do assolutamente per certa né la ripresa del campionato né quella degli allenamenti dal 4 maggio». Lo ha dichiarato il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora intervenuto a Tg2 Post, frenando così gli entusiasmi di quanti davano ormai per certa la ripresa degli allenamenti a partire dal prossimo 4 maggio.

«Inevitabilmente il mondo del calcio deve ripartire, speriamo il prima possibile - ha aggiunto Spadafora - ma nessuna riapertura si può dare per certa se non capiamo che esistono le condizioni nel Paese. Il 4 maggio è il giorno in cui l’Italia comincerà pian piano a ripartire, ma ora dobbiamo capire se il mondo del calcio potrà farlo subito. Valuterò con attenzione la possibilità che possano ricominciare gli allenamenti, ma anche se dovessero riprendere non sarà certa la ripresa delle partite. La Serie A non deve avere questa illusione».

Spadafora manda anche un messaggio alle tv che hanno i diritti ed alla Lega. «Se riprenderà il campionato, stavolta prenderemo seriamente in considerazione questa opportunità di trasmettere le partite in chiaro per garantire a tutti gli italiani la possibilità di vedere i match, proprio per la funzione sociale che ha il calcio. Quando ho provato a fare questa cosa nel periodo di massima emergenza, ho avuto un confronto a dir poco acceso con l’amministratore delegato di Sky e con il presidente della Lega Serie A - ha aggiunto Spadafora - È un tema molto spinoso: quando il mondo del calcio non vuole decidere per motivi economici dice che è il Governo che deve farlo; quando invece il Governo interviene a gamba tesa, il mondo del calcio rivendica autonomia.Bisogna mettere ordine tra società, lega, televisioni e diritti tv».

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