«Giro d'Italia in autunno, ci stiamo lavorando»

Il giorno dopo l’annuncio del rinvio delle altre due grandi classiche delle Ardenne, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi e del Giro delle Fiandre, arriva puntuale la comunicazione dello stop alla Amstel Gold Race, originariamente in programma il 19 aprile e vinta lo scorso anno dall’olandese Mathieu Van der Poel e dalla polacca Katarzyna Niewiadoma. Anche la Eschborn-Francoforte, prova tedesca in programma il 1° maggio, è stata rinviata.

Intanto l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) prova a studiare come mettere mano al calendario 2020, per forza di cose stravolto dalla pandemia. Nelle prossime settimane si dovrà mettere assieme un autentico puzzle per cercare di recuperare le corse rinviate.

Tra esse anche la Milano-Sanremo e il Giro d’Italia. Eventi che, per quanto possibile, verranno spostati in una data successiva di questo 2020. «Nei giorni e nelle settimane a venire lavoreremo per rimodellare il calendario, ovviamente in base all’evoluzione dell’epidemia - spiega il numero uno dell’Uci David Lappartient - La prima possibilità è riprogrammare queste gare in autunno e per questo abbiamo la possibilità di posticipare la fine della stagione di due settimane, vale a dire fino al 31 ottobre. Nel frattempo studieremo anche come spostare determinate date delle gara, in modo da fare spazio a tutti».

Nonostante lo sconvolgimento del calendario, Lappartient è relativamente ottimista circa la possibilità di far disputare questi eventi alla fine della stagione.

«Stiamo lavorando con la Rcs per trovare un posto, probabilmente in autunno, al Giro - ha aggiunto - Tutto porta a un Giro delocalizzato, probabilmente anche ridisegnato e forse non della stessa durata; ma il Giro, con le classiche rinviate, è ovviamente una delle nostre priorità e speriamo che si possa correre. Per quanto riguarda il Tour - conclude Lappartient - per il momento non c’è nulla di nuovo».

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