Valanga Lazio, fa crollare anche la Samp

Chi fermerà questa Lazio-rullo compressore? La banda di Simone Inzaghi coglie a spese di una Sampdoria ben presto frastornata l’11/a vittoria di fila, eguagliando il Milan di Sacchi ‘89-’90 e la Roma di Spalletti 2005-’06.

Più della cinquina rifilata ai blucerchiati (tripletta di Immobile, 23 centri in campionato, arrotondata dai gol di Caicedo e Bastos), impressiona la sicurezza di tutti gli interpreti del tourbillon organizzato dal tecnico, che finisce per ubriacare. Miglior viatico verso il derby la Lazio non poteva avere e, considerata la partita col Verona che deve recuperare, può davvero sognare in grande, anche senza pronunciare la parola “scudetto”.

Le percussioni della Lazio nella prima mezz’ora di gioco sono scosse sismiche che alzano onde di tsunami, incontenibili per la fragile retroguardia blucerchiata. Chabot, Bereszynski e Colley sono sballottati nella propria area come turaccioli. Lenti, impacciati, vanno in apnea ad ogni ripartenza avversaria. Murru sembra il solo ad avere la velocità per opporsi alle folate biancocelesti, eppure causa il rigore del 2-0.

La prima iniziativa è della Samp, che dopo 40” arriva al tiro con Linetty (Strakosha blocca facilmente), ma poi la squadra di Ranieri subisce un assedio che non le lascia respiro.

Ed al 7’ ecco il vantaggio laziale. Il tocco in rete è di Caicedo, ma tre quarti del merito va attribuito a Immobile che, dopo aver fatto a sportellate per metà campo con Chabot e Bereszynski, arriva al tiro. Audero respinge come può e l’esitante Colley si fa bruciare dal colombiano. Pochi minuti ed il cross di Lazzari batte nel braccio di Murru. Dal dischetto Ciro non sbaglia. La Samp è imbambolata ed al 20’ il lancio di Acerbi serve l’indiavolato numero 17. Chabot saltato come un birillo e palla nel sacco di giustezza per il 3-0. L’assalto veemente della Lazio si placa un pò solo a questo punto e la Samp tira fuori la testa dalla trincea con Caprari, tiro deviato in angolo da Strakosha.

La ripresa parte con la sostituzione di Jankto per Ekdal. Esce anche Radu per Bastos ed è proprio il difensore a realizzare già al 9’ il 4-0, che di fatto chiude una partita senza storia dopo i primi 20 minuti. La Lazio ora amministra, si risparmia, non spinge più come prima sull’acceleratore, ma arriva comunque al 5-0. Chiffi deve consultare a lungo il Var per individuare il mani di Colley (ammonito) sul tiro di Luis Alberto. Sul dischetto si presenta Immobile che implacabilmente trasforma.

Al 25’ arriva la rete della bandiera della Samp, con Linetty, ma il 5-1 non cambia di una virgola la sostanza dell’incontro.
Anche perché al 29’ i blucerchiati restano in 10, quando Chabot conclude la sua sciagurata prestazione abbattendo Adekanye lanciato a rete. Bonazzoli prende il posto di un invisibile Gabbiadini, ma sono i padroni di casa a sfiorare la sesta rete (35’), sempre sull’asse Luis Alberto-Immobile.
Finisce così, con l’Olimpico in piedi ad applaudire l’11/a perla biancoceleste.

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