Grande festa con 3.300 tifosi per i vent'anni di Trentino Volley

di Maurilio Barozzi

Di sicuro è stata una serata di applausi. Con il pubblico trentino (3.300 persone) che ha voluto salutare in ogni frangente i propri beniamini dell’Itas e qualsiasi occasione è stata colta al volo per un saluto tanto caldo da spellare le mani. Del resto, vent’anni di attività costellati da diciotto successi, non sono un traguardo da poco. E il palazzetto si è riempito in ogni ordine di posto per far sentire alla squadra il calore di una città e di una provincia a due giorni dall’inizio della prossima stagione agonistica.

Il tributo alla Trentino Volley è cominciato sulle immagini dei baffi del presidente Diego Mosna, sottolineati dal conduttore Demo Mura. Baffi che sono cambiati scandendo il trascorrere dei vent’anni di attività della squadra: una carrellata a mostrare il presidente vittorioso, addirittura lanciato in alto dai giocatori della sua Itas quando vinse un mondiale per club a Doha. Già, diciotto titoli in vent’anni, hanno ricordato spesso gli speaker. Mosna però ha voluto salutare un giocatore su tutti, per questa carriera: Leo Giombini, un giocatore che a Trento non ha vinto ma «un giocatore della Nazionale che ha accettato di venire a giocare in questa squadra che affrontava la sua prima stagione in Serie A1».

Oltre all’assessore provinciale Mattia Gottardi e il ceo di Trentino Volley, hanno salutato la squadra il sindaco Alessandro Andreatta («Trentino Volley ha cambiato la città e l’ha probabilmente migliorata») e Fabrizio Lorenz, presidente di Itas Assicurazioni, che ha voluto menzionare il cavalier Edo Benedetti uno dei primi a credere nel progetto, vent’anni fa.

Già, tutta questa storia è iniziata nel Duemila. «Il primo anno era tutto strano – ha ripercorso Giombini -, con il palazzetto che era in costruzione. La mia più bella partita con Trento? Credo nel secondo anno, quando riuscimmo a raggiungere la semifinale di Coppa Italia. Quasi un record per una squadra così giovane».

Salutati i campioni mondiali U19 Alessandro Michieletto, Giulio Magalini e Alberto Pol in rappresentanza del settore giovanile, Marcello Poli ha presentato il concorso per la maglia del libero che la sua azienda sponsorizza da sei anni. Ben tremila tifosi hanno votato ed a vincere è stata la più classica: rossa con piccoli inserti bianchi.

A proposito di maglia, il simbolo, il general manager Bruno Da Re ha illustrato la novità: oltre alla divisa bianca (la principale) e quella blu, ce ne sarà una terza con inserti gialli sulle spalle a ricordare quella di vent’anni fa. E sarà proprio questa, in onore delle origini, la tenuta che l’Itas sfoggerà nelle prime partite.

Angelo Lorenzetti, salutato dallo speaker come «il miglior allenatore del mondo», ha presentato tutto lo staff a cominciare dal team manager Riccardo Michieletto per finire con i collaboratori in palestra Dante Boninfante e Francesco Petrella. Il tecnico ha scaldato la folla raccontando che l’auspicio della sua squadra è quello «di fare l’ultima doccia di ogni manifestazione a cui partecipa».

Poi, tutti i giocatori sul palco, uno alla volta, con il presidente che ha consegnato loro le nuove maglie ad uno a uno, con tanto di raccomandazione solenne al capitano. Dunque foto di gruppo e alè, concerto dei The Kolors. Da domani, a Ravenna, parla il campo.

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