Festival dello Sport: Infantino difende il Mondiale 2022 in Qatar

Le polemiche sui mondiali di atletica a Doha, svolti in un clima torrido che ha provocato svenimenti, ad esempio nella prova della maratona femminile, con 28 ritiri e 30 atlete portate al centro medico su 68 partenti, sono già acqua passata. Anche lo scarso interesse del pubblico per la manifestazione non sembra incrinare la fiducia verso il mondiale di calcio del 2022, che si svolgerà proprio in Qatar.

Ne è convinto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, che nel corso del Festival dello sport di Trento ha commentato con una battuta: «Credo sia giusto, una volta ogni 100 anni, giocare dove non lo si è mai fatto prima, con la novità che le partite saranno tra novembre e dicembre: oltre alle palle di Natale, insomma, useremo anche il pallone».

Il numero uno del calcio mondiale è stato intervistato al Festival dello sport di Trento in un incontro al quale ha preso parte anche Pierluigi Collina, capo della Commissione arbitri Fifa. «Tecnicamente sarà un mondiale spettacolare perchè i calciatori arriveranno freschi, e non alla fine di un intero campionato come accade quando si gioca in estate, poi tutto si svolgerà in un raggio di 70 chilometri a livello logistico, e questo è molto positivo. Campi e stadi - ha aggiunto Infantino - saranno spettacolari e scopriremo una parte di mondo che non tutti conosciamo. C’era sfiducia anche sulla Russia nel 2018, poi è stato un Mondiale eccezionale. Sono convinto che gli stadi saranno pieni, dall’Europa in 5-6 ore ci si arriva e saremo in un periodo vicino al Natale», ha aggiunto Infantino.

«Il Mondiale è un evento sociale incredibile, tutto il mondo in qualche modo si ferma. L’andare a 48 squadre è una conseguenza della globalizzazione e per essere globali nel calcio bisogna includere», ha affermato ancora il presidente Fifa. «Si parla di qualità, si teme che apriremo a squadre non eccellenti, ma sono pur sempre 48 squadre su 211 paesi. Nel 2018 l’Italia non c’era, l’Olanda non c’era, gli Stati Uniti non c’erano: Paesi che esprimono grande qualità e che non hanno potuto partecipare. Per questo la nostra responsabilità è aprire il mondiale e renderlo più partecipativo», ha detto ancora Infantino. Il quale ha parlato anche di Var: «Con la videoassistenza il calcio è più bello, più giusto, più pulito». Ma c’è da migliorare «sui tempi - ha aggiunto il capo degli arbitri Fifa - perchè le attese in campo non piacciono».

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