Pallamano, il Pressano decimato non fa il miracolo: Bolzano tricolore

Nessun miracolo, Bolzano è campione d'Italia.

La Pallamano Pressano CR Lavis (nella foto) cede anche in gara 2 di finale scudetto e permette ai biancorossi di sollevare il quarto scudetto della propria storia. Sul campo di Bressanone, la squadra di Branko Dumnic ha dovuto arrendersi per la seconda volta ed esce così sconfitta dalla propria seconda finale scudetto dopo quella persa proprio con Bolzano nel 2013.

Falcidiati dalle assenze che hanno martoriato la rosa in gara 1, i gialloneri hanno provato a gettare il cuore oltre l'ostacolo ma nello sport la determinazione non è sempre tutto. Una gara condotta dall'inizio alla fine da parte del team di Dvorsek ha consegnato il tricolore all'Alto Adige, rispettando così l'alternanza con la Puglia che dura ormai da 9 anni.

Grande rammarico ed amarezza per Pressano che aveva costruito un sogno, infranto proprio in extremis nel modo più atroce: tanti rimpianti fra le file giallonere che non hanno potuto esprimere tutto il loro potenziale proprio nella partita più importante della stagione. Con una Supercoppa vinta e le finali di Coppa Italia e scudetto la squadra trentina conclude comunque una stagione al di sopra di ogni più rosea aspettativa e guarda con fiducia al futuro.

A Bressanone è tutto esaurito: la partecipazione è massima ed oltre 400 tifosi gialloneri invadono il palasport altoatesino, dividendosi un calorosissimo tifo con i cugini bolzanini. In avvio tuttavia le cose non vanno per il verso migliore: Pressano, rimaneggiato fino all'osso, privato dei titolari Alessandrini, Di Maggio e Dallago mostra subito difficoltà in attacco ed anche se la difesa regge la porta di Volarevic resta pressoché imbattuta.

Dall'altra parte del campo di scatena il veterano Gaeta che buca Sampaolo e conduce i compagni al primo pesante break: dopo 13' è 5-1 Bolzano. Uno score impietoso che Pressano subisce a causa delle moltissime palle perse e dei tiri sbagliati.

Una sola rete in 13 minuti è davvero un dato allarmante e quando l'attacco giallonero comincia a macinare gioco, per la squadra di Dumnic le cose non migliorano. In difesa infatti gli ospiti trentini non riescono ad impattare e Bolzano mantiene il vantaggio grazie ancora ai moltissimi errori dei gialloneri. In questo frangente è proprio Pressano ad aiutare gli avversari che si possono concedere qualche errore senza subire rimonta: un'altra tegola colpisce poi Pressano che a metà primo tempo perde anche D'Antino per infortunio. Piove sul bagnato e la sola forza della disperazione manda avanti i gialloneri con gli schemi che saltano definitivamente.

Di fronte ad una situazione del genere Bolzano fa la voce grossa e si porta avanti con un netto 14-7 a fine primo tempo. Già doppiati dopo 30' Giongo e compagni cercano di rimanere in partita ma le parate di Volarevic dicono definitivamente di no alla squadra trentina. Con una doppietta di Nicola Moser e le soluzioni del giovanissimo esordiente Nicola Fadanelli, classe 2002, Pressano resta a -6 prima di subire il break che chiude definitivamente la partita.

Con due contropiede ed alcune soluzioni dai sei metri Bolzano va a condurre di 10 reti e chiude di fatto la partita. L'ultimo quarto d'ora scorre liscio per i padroni di casa che conducono in porto la vittoria: alla sirena è scudetto per Bolzano ma Pressano esce dalla finale a testa altissima per una stagione d'oro che ha visto la società trentina ancora una volta ai vertici nazionali e guarda con fiducia al futuro.

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