Moreno Moser si ritira: "Qualcosa si è rotto, ogni giorno peggio, io lascio"

Due giorni fa zio Francesco Moser, sull'inserto "7" dell'Adige, parlava di lui con il dubitativo. E oggi Moreno Moser, su Instagram, ha annunciato il suo ritiro dalle corse. 

«Purtroppo sono anni che ho la sensazione che si sia rotto qualcosa dentro di me. La condizione è diventata quasi un miraggio e il lavoro mi porta sempre l’effetto contrario. Sono anni che mi ritrovo dopo mesi e mesi di allenamenti ad andare meno del primo giorno. Ho tenuto duro, ci ho riprovato per anni, ogni anno con la fiducia che sarebbe stato l’anno buono.
Poi è arrivata la chiamata di Pelosi alla @nippovinifantini, dove ho trovato una famiglia incredibile e stimoli che mi davano la certezza che sarebbe stato l’anno della svolta. Ma mi sono ritrovato ancora li, non a terra, sotto terra. Ho deciso quindi di non voler più prendere in giro ne me stesso ne gli altri. In questo momento della mia vita non posso più rimanere nel ciclismo come in una zona di comfort, trascinarmi in giro alle gare grattando un barile che forse è già vuoto da un po’. Cerco nuove esperienze, nuovi stimoli e la sensazione sentirmi di nuovo vivo. Il ciclismo è uno sport magnifico, pulito e che mi ha dato tanto, tutto forse. Amo la fatica, il dolore era come droga per uno come me che ha sempre avuto soglie aerobiche basse ma una capacità lattacida fuori dal comune, ma questa fatica per vedersi staccare ogni giorno ti logora, ti annulla e ti toglie anche l’anima. Andare avanti così servirebbe solo a rovinare quello che di buono ho fatto fino ad ora.
Amo questo sport con tutto me stesso ed intendo rimanerci, ma non da corridore. Ho ricevuto un sacco di messaggi stupendi che mi hanno dato speranza e fiducia per quella che sarà la mia nuova vita.
Voglio però mettere in chiaro che per me questo è un giorno felice, chiudo questa parentesi senza rimpianti e con la consapevolezza che in ogni caso questo momento arriva per tutti, ed io ho voglia di affrontarlo adesso.
PS: Ho già un progetto in serbo!»

 

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