F1, Ferrari in Giappone per preparare il riscatto

Una forma di «asiatica» ha colpito le Ferrari, tanto prestazionali quanto sfortunate e ‘fragilì nelle due gare disputate finora in Estremo Oriente. Alla Mercedes non sono tranquilli, nonostante i 34 punti di vantaggio in classifica di Lewis Hamilton su Sebastian Vettel dopo le prove di Singapore e Sepang, ma le Rosse devono per forza battere un colpo a Suzuka, possibilmente pesante, per tenere aperta la partita nelle ultime quattro prove. Le incognite sono tante, ma altrettanti i punti di forza.

A Maranello si lavora sulle power unit per capire cosa sia successo tra sabato e domenica e individuare i necessari rimedi. Sarebbe stata esclusa la necessità di sostituire il cambio della monoposto del tedesco, tamponato da Lance Stroll dopo la bandiera a scacchi del Gp della Malesia. Il componente è stato esaminato a fondo e verrà spedito dall’Emilia in Giappone per essere montato sulla monoposto di Vettel sabato mattina per testarlo nelle ultime libere prima delle qualifiche. Un’eventuale sostituzione costerebbe cinque posizioni in griglia in Giappone, non certo un buon viatico per Vettel nonostante abbia appena dimostrato come la necessità di rimontare lo esalti.

Sul circuito di Suzuka, caratterizzato da curve veloci e molto impegnativo per gomme, le Mercedes hanno dominato negli ultimi tre anni ma, sottolinea Toto Wolff, «bisogna dimenticarsi del passato con le auto e gli pneumatici del 2017. Ci aspettiamo una lotta molto serrata con Ferrari e Red Bull». Il team principal della Mercedes ribadisce che Max Verstappen e Daniel Ricciardo saranno l’ago della bilancia come è stato a Sepang, dove l’olandese ha «sottratto» sette punti ad Hamilton e tre l’australiano a Vettel. Se la Ferrari supererà l’«asiatica», ha il potenziale per tornare sul gradino più alto.

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