Doping, l'ex professionista Riccardo Riccò rinviato a giudizio per cessione di Epo

Altri guai in vista per Riccardo Riccò, rinviato a giudizio per spaccio di sostanze stupefacenti e dopanti per favorire le prestazioni atletiche degli amici di ‘sella’. L'ex professionista impegnato oggi come gelataio a Tenerife è al centro della maxi inchiesta per cessione di sostanze dopanti che si è concentrata in provincia di Modena. Per il ciclista formiginese e per altri sette indagati è arrivata, infatti, la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 31 maggio. 

L’inchiesta dei carabinieri gira attorno ad un traffico di sostanze dopanti, per fatti risalenti al 2013-2014, coperto da un negozio modenese della zona pedemontana, base per l’arrivo della merce e per gli scambi tra ciclisti amatoriali. All’interno del negozio destinato alla compravendita di biciclette e di proprietà di un pavullese, secondo gli accertamenti, venivano infatti vendute le sostanze in questione, acquistate in Toscana presso canali illeciti. Per quanto riguarda Riccò, si parla di cessione di una non meglio identificata quantità di Epo o sostanza dopante Cera, ma anche del farmaco Contramal ad uno degli altri indagati che, a sua volta, avrebbe ceduto sostanze al ciclista formiginese.

"Riccardo si è dichiarato da subito innocente e del tutto estraneo alla vicenda – afferma l’avvocato Fiorenzo Alessi – e non è mai stato chiesto l’interrogatorio".

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