Defibrillatori, altri sei mesi per mettersi in regola

Tirano un sospiro di sollievo le società sportive trentine. Il ministro Beatrice Lorenzin ha firmato la proroga di sei mesi per l'entrata in vigore del decreto Balduzzi che le obbliga a dotarsi di un defribillatore semiautomatico. Il provvedimento era stato adottato nel luglio 2013, anche a seguito della morte in campo nella primavera 2012 del calciatore Piermario Morosini e del pallavolista Vigor Bovolenta. Si dava tempo 30 mesi alle società di dotarsi del defribillatore. Il termine scadeva domani ma, in forza del provvedimento inserito dal ministro Lorenzin nel decreto «Milleproroghe», ora vi sarà tempo fino al prossimo 20 luglio.

Anche l'assessore provinciale allo sport Tiziano Mellarini si era mosso in sede romana per ottenere la proroga, assieme ai colleghi assessori delle altre regioni. Di più, durante un' audizione in Parlamento, aveva rilevato la necessità di «semplificare la normativa, a partire dal fatto che i defibrillatori possano essere obbligatori solo per le gare e non gli allenamenti. Inoltre, se si può comprendere che siano presenti in gare indoor, difficilmente la norma può essere applicata a discipline all'aperto e che si svolgono su territori ampi come l'orienteering o lo sci da fondo».

Mellarini si era fatto interprete delle numerose osservazioni sollevate dal mondo sportivo trentino, in primo luogo da parte di Ettore Pellizzari, presidente della Figc provinciale. «Il decreto Balduzzi - ha più volte dichiarato il dirigente sportivo - è una legge pessima, che rischia di uccidere il volontariato nel mondo dello sport».

A spaventare, al di là degli oneri per l'acquisto (la Provincia copre il 70% della spesa che potrebbe diventare il 90% con la nuova legge sullo sport), sono soprattutto le responsabilità affibbiate in capo a dirigenti e tecnici che si rendessero disponibili a imparare a utilizzare lo strumento salvavita. La loro presenza diverrà obbligatoria in occasione non soltanto di ogni partita delle varie squadre ma anche in occasione di tutti gli allenamenti. Un impegno gravosissimo cui si aggiunge la responsabilità per una manovra di fatto medica.

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