Bracciali e Starace nei guai per il tennis scommesse Dagli atti dell'inchiesta di Cremona tante rivelazioni

Il numero uno al mondo, Novak Djokovic, avrebbe volontariamente perso il match con Santoro al master series di Parigi del 2007. Mentre il ritiro di Andy Murray, il numero 2, nell’incontro con Volandri al torneo di Amburgo dello stesso anno, avrebbe impedito a quest’ultimo di perdere e incassare la scommessa. Ci sono anche episodi che riguardano i big del tennis mondiale, assieme ad altri in cui sono coinvolti giocatori meno famosi e una manciata di italiani, nelle carte dell’inchiesta di Cremona sulle presunte combine nel tennis. Carte in mano anche agli emissari della Tennis integrity unit (Tui), l’organismo creato proprio per indagare sulle truffe nel tennis, che hanno visto in almeno due occasioni il procuratore Roberto Di Martino.


Se lo scandalo rivelato dalla Bbc e BuzzFeed News è partito da questi documenti, non è ancora chiaro. Ma è certo che le carte di Cremona fanno parte dell’indagine. Cosa c’entri Cremona con Djokovic e Murray è presto detto: analizzando i computer di Manlio Bruni, il commercialista di Beppe Signori coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse e considerato al vertice del gruppo dei ‘bolognesì, gli inquirenti hanno trovato decine di chat tra l’uomo e alcuni tennisti italiani nelle quali si faceva riferimento alle ‘cremè, vale a dire gli incontri truccati su cui scommettere. Pratica che sarebbe andata avanti almeno dal 2007 fino a maggio del 2011. Ma non solo: nelle chat veniva indicato anche quanto costava “reclutare” un tennista e poi corromperlo.

Dai 30 ai 50mila euro per ogni singolo incontro. Il procuratore Di Martino ha dunque stralciato l’intero filone dall’inchiesta principale e lo scorso 11 dicembre ha inviato agli indagati l’avviso di chiusura indagini.
Va subito detto che nè Djokovic nè Murray risultano indagati e sono altri soggetti coinvolti nell’indagine a chiamarli in causa. Quelli che rischiano il processo per l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva: lo stesso Bruni, tra gli altri, i due tennisti italiani Daniele Bracciali e Potito Starace e l’ex tennista svedese Thomas Nydahl. Uno che in cambio di informazioni sulle partite di calcio truccate “comunicava i risultati probabili o combinati degli incontri internazionali di tennis”.

È proprio Nydahl a parlare dell’ “intenzione” di Djokovic di perdere con Santoro, secondo quanto gli avrebbe riferito l’allenatore di un altro tennista, Mario Antic. Effettivamente, l’incontro tra i due finì 6-3, 6-2 per il francese. Ed è ancora Nydahl ad incontrare prima del torneo di Sopot del 2007 il tennista tedesco Florian Mayer e dire a Bruni, a gennaio del 2008, della volontà di un altro tennista, Stan Wawrinka di ritirarsi da un torneo. Dell’incontro Murray-Volandri ad Amburgo parla invece il commercialista: “l’italiano era intenzionato a perdere - si legge nelle carte - ma per un infortunio dello scozzese che si era ritirato aveva perso la scommessa”.
Il primo ad essere reclutato è Bracciali: gli vengono offerti 50-60mila euro affinchè in occasione del torneo di Newport del luglio del 2007, vincesse il primo set e perdesse gli altri due con Jenkins. Il dialogo su Skype tra Bruni e il tennista è agli atti: “Stai tranquillo - dice Bruni - ti puoi fidare ... Domani a che ora giochi? Primo incontro? Possiamo parlarne di questa partita”. “Dipende” scrive Bracciali che in chat è ‘Braccio78’. Bruni entra nei dettagli della scommessa: “Per me dipende da come si sviluppa, è importantissimo vincere il primo set e se possibile andare un break avanti nel secondo.
È possibile in questo caso posso dare molto di più”. Il tennista esita: “Se lo conoscevo avrei potuto farlo, così non posso”. Poi si parla di cifre. Bracciali dice che “di solito ci offrono 50 poi dipende, comunque domani preferisco giocarla, magari per una prossima volta”. Ma Bruni non molla: “Guarda 50 potrei farcela...” Bracciali riprende: “Molto importante è che quello che ci gioco lo conosca così ci parlo prima perchè anche dirti che vinco il primo non è facile”. “Se lo vinci - incalza Bruni - siamo a posto e 50 per te... 50 per un set mi sembra buono”. Ma il tennista non se la sente e risponde che per questo giro giocherà “normale”. Bracciali tenta anche di reclutare altri colleghi italiani: Bolelli, Volandri, Seppi, Mara Santangelo, ma non ci riesce.

“Risultato non conseguito - scrive il pm - in quanto o il contatto non si è verificato o comunque la proposta non è stata accettata”.
Chi accetta, è invece Starace, al quale venivano “garantiti tra i 30 e i 50mila euro per ciascun incontro manipolato con il suo contributo”. Uno di questi è quello del maggio del 2009 al torneo di Monaco con il tedesco Daniel Brands: accetta 50mila euro per perdere, ritirandosi dopo il primo set. Parte della somma, 15mila euro, gli viene consegnata in occasione del torneo di Lugano, a giugno. Anche ad aprile del 2011 in occasione della finale del torneo di Casablanca contro Andujar, che aveva battuto in altre cinque occasioni, Starace perde. “Bruni e Bracciali - dice il pm - manifestavano la loro incredulità per aver presumibilmente lo Starace venduto la partita per un compenso di circa 300mila euro violando in quell’occasione il rapporto di esclusività con i sodali”. E a Barcellona, pochi giorni dopo, il tennista perde con lo spagnolo Daniel Gimeno Traver. L’accordo, in questo caso, prevedeva 50mila per la sconfitta dopo aver vinto il primo set e 25mila per la semplice sconfitta.

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