L'amarezza di Valentino Rossi: rigettato il ricorso, domenica parte ultimo

Ora si fa dura, davvero. Perché Valentino Rossi aveva puntato tutto su quella richiesta di sospensiva indirizzata al Tribunale di arbitrato dello sport. Vi riponeva le speranze di poter disputare domenica il gran premio di Valencia «ad armi pari con Lorenzo», come lui stesso aveva auspicato. Un lancio di dadi rischioso: il Tas poteva inasprire la pena e togliergli i 16 punti della Malesia.

Ai giudici di Losanna aveva chiesto di «congelare» quei tre punti di penalità sulla licenza inflittigli a Sepang.
Una pausa che gli consentisse di partecipare alle qualifiche della gara più importante della sua ventennale carriera, in cui si gioca forse l’ultima chance di vincere il decimo titolo mondiale.

Nulla da fare. I tre punti sono rimasti, pesanti come altrettanti macigni, e Valentino dovrà partire dal fondo dello schieramento, come deciso dalla direzione di gara dopo il contatto con Marc Marquez. Questo perchè la penalità subita in Malesia si è sommata al punto che già lo gravava dalle prove del gp di Misano. Ed ecco servito il conto della sfida a sportellate con il campione del mondo in carica, almeno fino a domenica.

«Sono deluso - ha commentato a caldo il campione -  più che arrabbiato. Amareggiato di non potermi giocare fino in fondo una chance che ho costruito in tutta la stagione, e forse anche da prima».
Lorenzo avrà dunque vita più facile, a meno di sorpresissime, nella sua rincorsa al Dottore. Rosicchiargli quei 7 punti che li dividono nella classifica piloti sarà assai più facile.

Basterà non commettere errori madornali durante le qualifiche cronometrate del sabato. E poi, una volta assicuratosi la prima fila sullo schieramento, spingere per arrivare davanti al suo avversario. «

«Rispetto la decisione del Tas - ha detto Lorenzo - Valentino ultimo? Per me cambia poco, dovrò comunque dare il massimo in qualifica ed essere veloce in gara». Su Sepang solo una concessione: «Ho sbagliato a fare il gesto del pollice verso sul podio, quando veniva premiato Rossi. Chiedo scusa perché non è un esempio di sportività».

Rossi avrà comunque le sue carte da giocare. Deve arrivare a + 7 dal maiorchino. Significa tagliare il traguardo del Ricardo Tormo secondo, se Lorenzo dovesse vincere, oppure terzo se l’altro fosse secondo. Se Lorenzo dovesse giungere terzo, al tavulliano basterebbe anche un sesto posto. Difficile ipotizzare posizioni più arretrate per Lorenzo, in una stagione vissuta da protagonista. Quello che Rossi non può permettersi è un pareggio in classifica: in questo caso il titolo andrebbe a Lorenzo, che - fin qui - ha vinto sei gare contro quattro.

La procedura di arbitrato del Tas «è ancora in corso e una decisione definitiva nel merito sarà resa in un fase successiva».

E questo potrebbe creare dei problemi in seguito, forse un mondiale sub judice. Cosa succederebbe se Rossi vincesse il titolo e poi il Tas decidesse di penalizzarlo ulteriormente?
È uno degli interrogativi che la decisone della corte di Losanna si lascia alle spalle. Certo è che domani nessuno dei protagonisti in pista avrà tempo per simili dubbi.
C’è un mondiale in palio, ed una sola gara per vincerlo.

«Partire dal fondo della griglia - dice il Dottore - rende tutto più difficile. Era difficile comunque, ma dall’ultimo posto sarà durissima. Comunque sono qui e mi impegnerò al massimo. L’importante, con il team, sarà mantenere la concentrazione per preparare al meglio la moto e arrivare il più competitivi possibile alla gara. E poi vedere cosa accadrà.

Rossi ha parlato anche del suo futuro: «Questa situazione non modifica la mia posizione o la mia idea su ciò che accadrà. Correrò anche l’anno prossimo perché ho un contratto con la Yamaha, poi deciderò cosa fare. Nel 2016 molte cose cambieranno - ha aggiunto - Gomme, elettronica, sarà un’ulteriore sfida».

L’intenzione di continuare in Yamaha l’ha confermata pure Lorenzo. «Ho un contratto (anche lui di un anno) e questo è il mio pensiero. In tutti i matrimoni ci sono momenti di attrito, ma credo che io e Rossi formiamo uno dei migliori team del mondo».

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