Volley, match ball per Trento A Modena per lo scudetto

di Maurilio Barozzi

Nel forno del PalaPanini, stasera, la Diatec Trentino volley si gioca la prima chance di vincere il suo quarto scudetto. Di fronte però ci sarà un’agguerrita Parmareggio che cercherà di sfruttare al meglio l’ambiente per battere i trentini e portare sul 2-2 la serie finale. Nel caso, domenica si giocherà la sfida decisiva a Trento. Ma intanto la testa di tutti i giocatori è a questa sera. Trento per sperare di chiudere il discorso, Modena per aggrapparsi alla bella.

Dopo la sfida di domenica le carte si sono rimescolate. Ha vinto la Diatec 3-0 con una prova impeccabile di tutti i giocatori trentini e in particolare del giovane palleggiatore Simone Giannelli che il tecnico Radostin Stoytchev ha schierato in campo a sorpresa fin dal primo punto. L’altro aspetto che ha favorito Trento, oltre al fatto di giocare in casa, è stata la gabbia che i muratori di Stoytchev hanno alzato su Nemanja Petric, costringendolo ad una prova opaca, lontanissima parente delle due partite devastanti giocate in occasione di gara 1 e 2. Tanto da consigliare coach Angelo Lorenzetti a sostituirlo con Uros Kovacevic.

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Stasera sarà comunque un’altra storia. Il primo a ricordarlo è come sempre il tecnico trentino Stoytchev che invita tutti, staff e tifosi, a raffreddare gli entusiasmi. «Non abbiamo ancora vinto nulla, anzi: adesso ci aspetta la parte più difficile della nostra Finale perché quella che giocheremo è davvero una sfida da dentro o fuori. Modena è una grandissima squadra e lo ha dimostrato pienamente nelle prime tre gare della serie. Ora potrà sfruttare al massimo anche il fattore campo, sia per quel che riguarda gli aspetti tecnici sia per quel che concerne il lato ambientale che sarà ovviamente tutto a loro favore». L’ex opposto di Trento e oggi Direttore generale della Parmareggio Modena, Andrea Sartoretti, conferma la grinta dei suoi: «Domenica abbiamo perso a Trento contro una grande squadra, sapevamo che questa Serie sarebbe stata durissima e con ogni probabilità molto lunga. Certo, perdere non fa mai piacere, per di più in sfide decisive: noi non abbiamo giocato al meglio, ma per fortuna abbiamo la possibilità di tornare subito in campo, e ora lo faremo davanti al nostro pubblico. I ragazzi sanno che questi match si giocano palla su palla, punto per punto, non siamo certo demotivati dopo Gara 3. Anzi: abbiamo massima convinzione nei nostri mezzi, perché sappiamo, avendolo anche dimostrato, che possiamo battere Trento. Giocheremo mettendoci il 110%, forti anche della spinta di un PalaPanini che sarà fantastico, un uomo in più in campo. È ancora tutto da decidere e noi ci crediamo!».

Tra chi è convinto dei propri mezzi c’è senz’altro anche lo schiacciatore della Diatec Filippo Lanza. Il veronese, dopo due partite in cui era visibilmente appannato sotto il profilo fisico, domenica ha proposto una prestazione efficace, specie al servizio. E questo gli ha dato evidentemente ancor più coraggio: «Dopo il successo in Gara 3, la pressione sarà tutta sulle spalle di Modena che deve assolutamente vincere questa sfida al PalaPanini. Noi così potremo giocare decisamente più sciolti, ci prenderemo qualche rischio in più a rete ed in battuta tirando qualsiasi pallone. Proveremo a vincere anche in casa loro».
E per vincere a Modena, Trento dovrà disputare una partita perfetta sotto ogni profilo, e tatticamente varia. Del resto la varietà di gioco è la caratteristica che, secondo il centrale Matteo Burgsthaler, rappresenta l’arma in più di questa Diatec. «Rispetto al passato, questa è una squadra che può variare maggiormente il gioco e quindi offrire meno punti di riferimento al muro avversario - spiega Burgsthaler -. Trento e Modena giocano due pallavolo molto diverse fra di loro ma anche grazie a tutto ciò si sta vedendo una serie di Finale molto spettacolare. Noi ci poggiamo molto sulle certezze che fra ricezione, cambio palla e battuta ci siamo costruiti durante la stagione. Gli emiliani sono più emozionali e riescono a farsi trascinare dai colpi ad effetto che spesso riescono loro durante la partita».


C’è tanta voglia di potersi giocare tutto domenica prossima al PalaTrento ma anche tanta prudenza nella dichiarazioni modenesi alla vigilia di gara 4 della finale scudetto. E c’è consapevolezza del fatto che, finora, la Diatec ha dimostrato di aver qualcosa in più. Lo riconosce lo stesso capitano, il palleggiatore brasiliano Bruno: «Trento quest’anno ha avuto più opportunità di gare tirate, noi no. Non è colpa nostra se abbiamo sofferto di meno. Poi l’esperienza di Kaziyski, Birarelli, Djuric per questi appuntamenti in questi ultimi anni è assodata. Hanno maturato l’abitudine a questi momenti. Per quello che ci riguarda a Modena abbiamo comunque vinto anche set difficili, il resto non ci deve interessare. Dobbiamo solo pensare a giocare contenti e felici di essere arrivati sin qua».

Bruno prova poi a vedere il bicchiere mezzo pieno: «Per noi è un’altra partita importante come tante. Alla pressione non dobbiamo pensarci troppo. Angelo (Lorenzetti, ndr) ci ha detto che dobbiamo vederla come una coppa. Mercoledì sera la semifinale e dopo, magari, l’opportunità di giocare la finale a Trento. Sicuramente sarà un gara difficile, ma non possiamo cambiare nulla di quanto fatto sin qui, la nostra aggressività, il modo di giocare, provando a divertirsi sempre, non pensando che possa essere l’ultima gara dell’anno. Noi dobbiamo fare quello sappiamo, cambio palla, battere bene...».
«Ogni partita ha una sua storia - afferma da parte sua mister Angelo Lorenzetti - e Trento si è portata a casa un vantaggio importante. Sappiamo qual è la loro storia e conosciamo la nostra. Loro hanno vissuto esperienze che noi non abbiamo vissuto, anche se non per nostra colpa. Noi in campionato siamo arrivati secondi e quindi siamo sfidanti. I miei ragazzi sono giovani, come alcuni di Trento, e devono imparare a vivere queste situazioni qui. Finché non le vivi, non le impari. Da fuori è più facile, anche per me, ma io in campo non ci sto io, ci sono loro e per tanti di loro è la prima finale».

Intanto, probabilmente anche per mettere a tacere le voci che parlavano di contatti con Gian Paolo Montali, la presidentessa di Modena, Catia Pedrini, ieri ha diffuso un messaggio sul sito della società. Eccolo: «Siamo ormai alla vigilia di quella che sarà l’ultima partita della stagione davanti a un pubblico cui sono felice di appartenere. So bene che per questa ennesima sfida agli amici di Trento sarebbero serviti addirittura… due palazzetti! L’entusiasmo dei modenesi è, credetemi, il premio più grande per lo sforzo da me compiuto insieme alla famiglia Piacentini. Ho sempre creduto nel valore sociale della pallavolo: è bello constatare che tale convinzione era ed è condivisa dalla nostra famiglia, perché io considero ParmaReggio Modena Volley come una famiglia, dal presidente al più giovane dei tifosi. Qualunque sia l’epilogo di una annata straordinariamente positiva, è mio desiderio continuare l’avventura con questo splendido gruppo di collaboratori, con i giocatori, con Andrea Sartoretti e con Angelo Lorenzetti. Sono certa che anche mercoledì sera sapranno farci battere forte il cuore!
Ps. Mi piacerebbe moltissimo tornare a Trento…».
Staremo a vedere.

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