Sangue / L’allarme

L’allarme dell’Avis: «Servono donatori, ci sono troppe disdette. Riorganizzate le sedute per il plasma»

«Il dialogo con l'Azienda sanitari in queste settimane è sicuramente migliorato - dice soddisfatta la presidente Elisa Villotti - la facente funzioni Paola Boccagni si è resa molto disponibile al confronto, ci ha rappresentato la volontà di Apss di accogliere la nostra istanza di programmazione per giungere a una autosufficienza di plasma”. Ma “niente risposte dall’assessorato” 

TRENTO. Poco più di un mese fa le associazioni dei donatori di sangue avevano lanciato un allarme per la mancanza di plasma, il piano sangue scaduto e altre criticità. In queste settimane qualcosa si è mosso grazie ad un costruttivo dialogo con l'Azienda sanitaria.

«Grazie alla riorganizzazione degli appuntamenti per la donazione di plasma i dieci posti giornalieri di Trento e Rovereto vengono tutti coperti. Inoltre l'Azienda sanitaria ha bandito una gara per quattro nuovi macchinari per la raccolta del plasma», spiega Elisa Villotti, presidente dell'Avis.

L'estate rimane però un periodo critico sul fronte della raccolta e quest'anno più che mai a causa dell'elevatissimo numero di disdette da parte di donatori che chiamano la mattina stessa per dire che non possono presentarsi all'appuntamento.

«Sono state 700 dall'inizio dell'anno e questo trend ci preoccupa molto. Facciamo un appello al senso di responsabilità in considerazione del fatto che dietro ad ogni appuntamento c'è un lavoro sia da parte dell'Azienda sanitaria che dell'Avis».

Visto il bisogno di sangue e plasma, ma anche i donatori "bloccati" dal Covid e mesi estivi che da sempre sono caratterizzati da un minor numero di volontari disponibili, l'Avis ha chiesto all'Apss di introdurre un test per il West Nile Virus per i donatori che hanno soggiornato in quelle province limitrofe ritenute a rischio per evitare i 28 giorni di sospensione previsti.

«Il mio invito ai donatori è quello di prenotarsi attraverso l'App dell'Avis anche se l'estate magari non è il periodo in cui solitamente effettuano donazioni perché altrimenti non riusciremo a rispondere ai bisogni di programmazione di questi mesi e al fabbisogno. Inoltre chiediamo di non considerare solo la donazione del sangue intero, ma anche quella del plasma che si può fare ogni tre mesi. É una donazione che richiede un po' più di tempo, circa 45 minuti, però si perdono meno componenti del sangue e pertanto anche per gli sportivi è indicata».

Proprio nei giorni scorsi è stata pubblicata dall'Azienda la delibera con la nuova convenzione tra Apss e Avis per "attività aggiuntive a favore del miglioramento della raccolta sangue" che consentirà all'associazione di fornire proprie prestazioni sanitarie presso la banca del Sangue di Trento e il centro trasfusionale di Rovereto là dove fosse necessario, mettendo quindi al riparo da eventuali carenze di personale medico di Apss.

«Il dialogo con l'Azienda sanitari in queste settimane è sicuramente migliorato - dice soddisfatta Elisa Villotti - la facente funzioni Paola Boccagni si è resa molto disponibile al confronto, ci ha rappresentato la volontà di Apss di accogliere la nostra istanza di programmazione per giungere a una autosufficienza di plasma. Di fatto la riorganizzazione dei posti a disposizione permetterà già di raggiungere la media nazionale, ossia 14,5 kg ogni mille abitanti».

Altra novità sono i quattro nuovi macchinari per la raccolta del plasma che andranno a sostituire quelli esistenti. «Si tratta di macchinari più moderni che rendono la donazione meno invasiva e che migliorano la raccolta. I 100 mila euro che noi avevamo raccolto per l'acquisito di uno di questi macchinari sarà probabilmente destinato all'acquisto di un altro importante macchinario, una frigoemoteca automatizzata».

Nessun passo avanti invece, sul fronte del dialogo con la quarta commissione e l'assessorato. “In ballo - aggiunge Villotti - c'è l'approvazione del piano sangue con la pianificazione programmazione della raccolta di sangue”.

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