Salute / Lo studio

Cioccolato fondente contro i danni della demenza, la ricerca svolta a Rovereto: ora si cercano volontari per lo studio clinico

I ricercatori ipotizzano che un cioccolato arricchito con polifenoli e vitamina E possa contrastare gli effetti negativi sugli anziani. A testarlo sarà uno studio clinico in partenza nelle prossime settimane al Cerism, il Centro di ricerca sport, montagna e salute

di Denise Rocca

ROVERETO. Il dolce piacere di un cubetto di cioccolato potrebbe nascondere benefici ben più significativi di un semplice momento di relax e piacevolezza. Se per gli amanti del cacao il potere curativo del cioccolato è già una certezza, ora anche la scienza se ne occupa.

A testare gli effetti positivi del cioccolato fondente sul corpo umano sarà infatti uno studio clinico in partenza nelle prossime settimane al Cerism, il Centro di ricerca sport, montagna e salute di Rovereto.

La tesi che avanzano i ricercatori è che un cioccolato arricchito con polifenoli e vitamina E possa contrastare la perdita di massa muscolare negli anziani, in particolare coloro che sono affetti da demenza.

«Affrontiamo il problema della demenza da un punto di vista fisico - spiega Roberto Modena, responsabile del progetto nella sede di Rovereto - con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita di queste persone, che nel medio e lungo periodo è condizionata anche dal decadimento fisico.

L'avanzare dell'età può essere accompagnato da uno stato nutrizionale non sufficiente in termini quantitativi o qualitativi, in particolare per quanto riguarda l'assunzione di proteine, che si può tradurre in perdita di peso e di massa muscolare. Questo quadro può accelerare un fisiologico declino fisico e cognitivo, influenzando negativamente la qualità di vita di queste persone, limitandone l'autonomia quotidiana, aumentando il rischio di cadute e l'aggravamento dello stato di salute».

A fianco di dieta e allenamento, ad entrare in scena è proprio il cioccolato con le sue naturali proprietà antiossidanti.

I partecipanti allo studio - anziani con più di 65 anni e una diagnosi di demenza - verranno divisi in tre gruppi: se tutti dovranno seguire dei consigli nutrizionali ed effettuare regolarmente attività fisica, ad uno dei gruppi verranno anche prescritti trenta grammi di cioccolato fondente addizionato con polifenoli, sostanze di cui è già naturalmente ricco, al giorno, mentre al terzo gruppo di anziani verrà dato un cioccolato ulteriormente arricchito con vitamina E.

Per tre mesi i ricercatori monitoreranno i pazienti per capire se questo cioccolato arricchito, che sarà prodotto da Perugina, partner dello studio, ha gli effetti benefici sperati sui pazienti.

«L'effetto dei polifenoli già noto alla medicina è quello di controllare i livelli di cortisolo nell'organismo - prosegue Modena - sostanza che è legata alla perdita di massa muscolare. La vitamina E è un potente antiossidante e l'ipotesi che facciamo è che questa possa potenziare l'effetto dei polifenoli nel cioccolato attenuando ulteriormente la perdita di massa muscolare negli anziani. Esistono già degli studi fatti in vitro sul cioccolato e qualcuno anche con il coinvolgimento di persone proprio sull'efficacia nel controllo del cortisolo, gli aspetti innovativi nello studio che faremo a Rovereto sono l'età avanzata dei partecipanti, l'associazione con un regolare esercizio fisico con dei chiniesologi e il contesto di persone affette da demenza».

Ad organizzare lo studio è un consorzio di università e centri di ricerca, fra cui il Cerism di Rovereto, gli Atenei di Verona, Perugia, Molde (Norvegia) e Liverpool (Regno Unito).

«Partecipare ad uno studio clinico, che garantisce certi criteri di sicurezza ed eticità, credo sia un'opportunità per chi vive qui» sostiene Modena.

Il reclutamento dei pazienti è in corso, per partecipare i contatti sono quelli del Cerism: 0464 483521, info@chokoage.eu.

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