Salute / Covid

Perché è una buona idea vaccinare i ragazzi: ce lo spiega la pediatra Filippi

Pericoloso? «In rarissimi casi. Una puntura di vespa lo è molto di più». E quando farlo? «Io direi prima possibile, per evitare di tornare a scuola in settembre ancora con la DAD»

di Patrizia Todesco

TRENTO. Perché far vaccinare un minore? Se lo chiedono molti genitori di ragazzi tra i 12 e i 17 anni che alla luce delle nuove regole del green pass vogliono evitare ulteriori limitazioni per i loro figli. Lorena Filippi, pediatra e tesoriere dell'Ordine dei medici, non ha dubbi sul perché vaccinarli.

«Per far riprendere loro in mano la vita. Non possiamo pensare di andare incontro a un terzo lockdown perché verrebbe compromessa la salute psicologica dei ragazzi. Il primo lockdown lo hanno tollerato abbastanza bene, ma nel secondo ci sono stati aumenti esponenziali di disturbi psichici, depressione, ansia e ricoveri per tentati suicidi. Per questo dobbiamo vaccinarli, per mantenerli in salute ed evitare gli effetti di un ulteriore lockdown».

Quindi i benefici sono superiori rispetto ai rischi?

Si, i benefici sono assolutamente maggiori. E poi di quali rischi parliamo? Stiamo parlando di un vaccino che come tutti gli altri che abbiamo sempre fatto durante l'infanzia, presenta effetti collaterali locali lievi, in alcuni casi cefalea, dolori muscolari, anche una febbricola, ma sono effetti collaterali attesi che non ci preoccupano e che nel giro di qualche ora, scompaiono. L'unico effetto collaterale reale del vaccino per il Covid come per gli altri vaccini è il rischio di uno shock anafilattico. Ma questa è un'evenienza rarissima, così rara che un pediatra per vedere uno shock anafilattico da vaccino dovrebbe lavorare 20 vite. Lo shock anafilattico per punture di vespe, invece, è molto più frequente, solo che la puntura di vespa e lo shock avviene nel bosco dove i soccorsi sono più lontani. L'ipotetico e rarissimo shock anafilattico da vaccino avviene in un ambiente dove c'è il medico che può subito intervenire e salvare il bambino.

Alcuni studi parlano di un aumento di miocarditi legate al vaccino?

Quando si mette in commercio un vaccino ci sono le agenzie responsabili per si occupano dei controlli e della sicurezza e questo deve tranquillizzare sull'uso del vaccino e sugli effetti collaterali. Sono stati segnalati casi di miocardite, ma ad oggi non si è ancora capito se sono o meno da imputare al vaccino o meno perché lo stesso numero di casi che ci si aspetta nella popolazione è stato visto anche nei non vaccinati e quindi non è ancora dimostrata ad oggi la relazione vaccino/miocardite. Come sempre i sintomi legati al cuore come dolore al petto o affanno vanno sempre riferiti al pediatra, ma che ci sia relazione dimostrata assolutamente no.

Quali sono i bambini per i quali il vaccino è sconsigliato?

Sicuramente per quelli con malattie a carico del sistema immunitario va sentito l'immunologo o il pediatra per capire se quella malattia mette il minore a rischio nel ricevere il vaccino. E poi l'unica categoria per il quale anche il vaccino Covid è sconsigliato è quella che ha manifestato una reazione avversa grave per altri vaccini.

Bambini e ragazzi hanno effetti meno gravi legati al Covid e per questo molti dicono che la vaccinazioni, per loro, è un qualcosa di non necessario.

È vero che rispetto agli anziani bambini e ragazzi sono meno colpiti. Ricoveri per Covid, anche gravi, però ci sono e quello che mi sento di dire ai genitori è che ad oggi non abbiamo motivi per sospettare effetti a lungo termine, parlo di 5 o 10 anni, e l'infezione da Covid potenzialmente non sappiamo cosa può dare. Noi vediamo anche nei ragazzi gli effetti del long Covid, quei disturbi respiratori che durano a lungo, nonché la malattia infiammatoria multisistemica. Quindi non è vero che il Covid non ha rischi per i ragazzi. I rischi ci sono e dobbiamo proteggerli.

Oggi la seconda dose viene automaticamente dopo 21 giorni dalla prima. In realtà c'è la possibilità di spostare la seconda dose per venire incontro alle esigenze di famiglie e ragazzi. Quali sono i limiti?

Per i ragazzi la seconda dose si può fare tra i 21 e i 42 giorni. Il vaccino è nato con il richiamo a 21 giorni, poi come tutti i vaccini si è visto che posticipare la seconda dose migliora la risposta immunitaria e quindi si può arrivare fino a 42. Oggi che non c'è carenza di vaccini consiglio di farla dopo 21 giorni perché il vaccino protegge dalla variante Delta con la seconda dose e quindi io dico ai ragazzi: "Prima la fate e meglio è".

C'è qualche possibilità che effettuando un tampone qualche giorno dopo la vaccinazione questo possa poi risultare positivo?

No, diciamo che il tampone ricerca Rna virale nelle secrezioni. È impossibile che con il vaccino il tampone si positivizzi. Quello che dico è che occorre fare in fretta perché stiamo assistendo ad un aumento dei casi. Adesso abbiamo focolai nei nidi perché sono aperti, ma quando riapriranno le scuole li avremo anche lì se non ci sarà una maggiore copertura. Bisogna arrivare a settembre con le due dosi per allontanare lo spauracchio della Dad che i ragazzi non potrebbero più sopportare.

Lei ha registrato un aumento di interesse da parte delle famiglie di minori in questi ultimi giorni?

Sì, e questo è assolutamente positivo perché vuol dire che le famiglie si pongono il problema e chiamano per il pediatra di fiducia che hanno scelto per la cura dei loro figli e che può dare risposte certe.

E tra i suoi piccoli pazienti che si sono vaccinati ha registrato qualche problema?

Va detto che i ragazzi vaccinati sono molti meno rispetto agli adulti. Nei miei mi hanno segnalato solo qualche dolore al braccio, nulla di più. Forse non consiglierei di farlo il giorno prima di partire per le vacanze, ma per il resto credo non si debbano avere dubbi. Dalla prima dose ci vogliono 15 giorni prima che si producano gli anticorpi e, come dicevo, per la variante Delta ci vuole la seconda dose. Per questo non aspetterei. Aspettare settembre potrebbe essere tardi, dobbiamo garantire normalità ai ragazzi. Oggi abbiamo a che fare con la variante Delta che è solo più contagiosa, ma se non ci vacciniamo permettiamo al virus di girare e c'è il rischio che si modifichi e venga fuori una variante più aggressiva.

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