Covid / Il caso

Oltre duemila no-vax lavorano nella sanità trentina, ora il pugno duro: ultimatum dell’Azienda

Inviate le lettere con l’appuntamento vaccinale, dopo Ferragosto dovranno presentarsi o saranno sospesi. La metà ha risposto con argomentazioni, ma mille «duri» neanche quello

di Matteo Lunelli

TRENTO. Ora ci siamo. Dopo averle provate tutte o quasi, l'Azienda sanitaria si trova costretta a usare il pugno duro nei confronti del personale sanitario che non si è ancora voluto vaccinare. Lunedì partiranno 1.100 raccomandate con un appuntamento già fissato per la vaccinazione: data, ora e luogo. Chi non si presenterà verrà sanzionato immediatamente. E le sanzioni, come prevede la legge, andranno dal demansionamento alla sospensione.

«Sulla nota che ci apprestiamo ad inviare - spiega la dottoressa Maria Grazia Zuccali, numero uno del Dipartimento prevenzione - è citato l'articolo di legge con le conseguenze dell'eventuale inadempimento». Insomma, chi riceverà quella lettera saprà esattamente a cosa andrà intorno. I dettagli.

«Gli appuntamenti sono stati fissati tutti dopo Ferragosto, da lunedì 16 in poi, e vengono indicate l'ora esatta e il luogo, ovvero il drive through di Mattarello. Sul luogo, in realtà, ognuno avrà la possibilità di spostarsi in un altro centro vaccinale della provincia, ma dovrà mantenere il giorno e l'orario già definito». Lunedì partiranno circa 1.100 lettere, rivolte in buona sostanza ai "duri e puri" nella non vaccinazione, ovvero a quelle persone che non hanno mai risposto alle lettere di sollecito già inviate nei mesi scorsi. I restanti mille (sono in tutto 2.100 gli operatori sanitari trentini no vax) hanno comunque avuto almeno il coraggio di rispondere spiegando la motivazione per la quale non si sono ancora protetti.

Per queste mille persone, prosegue Zuccali, «ci sarà un'apposita commissione dell'Azienda che valuterà le risposte che sono pervenute per capire se le motivazioni siano valide e accettabili o meno. Sarà una verifica analoga a quella che già svolgiamo per i bambini piccoli i cui genitori non vogliono aderire alla vaccinazione. In quel caso è prevista una sanzione amministrativa, mentre per il personale sanitario c'è una legge che spiega come agire. Prenderemo in considerazioni gli esami allegati ed eventuali documentazioni e poi decideremo».

Ai 1.100 no vax e 1.000 no vax "giustificati" si aggiungono un altro migliaio di persone che lavorano in sanità e non si sono ancora vaccinate ma solo perché sono guarite dal Covid negli ultimi sei mesi. Per loro è previsto, mano a mano, l'invito di una lettera con un semplice invito ad aderire alla campagna. I tempi per eventuali provvedimenti ora sono quindi chiari e ufficiali. I 1.100 appuntamenti saranno fissati nell'arco di qualche giorno dal 16 agosto in poi. Per chi non si presenterà la sanzione è prevista subito, al netto di qualche giorno per le questioni burocratiche.

Insomma, a partire dai turni di settembre potrebbero "uscire" centinaia di operatori sanitari (la gran parte dei no vax sono oss, poi infermieri e infine medici). Nella speranza che in tanti, alla fine, aderiscano, resta comunque un margine di rischio. L'assessora Segnana ha parlato nei giorni scorsi di rischio concreto di chiusura di reparti se ci fosse una concentrazione di personale che non si vaccina. Ma portare a contatto con persone malate - e quindi fragili - persone non vaccinate potrebbe essere ancora più rischioso.

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