Vaccini, il Trentino verso quota 220 mila somministrazioni. In Italia le dosi sono ormai oltre 24 milioni
In provincia sono quasi 175 mila i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, mentre proseguono i lavori nel cantiere per la costruzione di un grande centro vaccinale "drive" nel capoluogo
IL VIDEO A Trento Sud corsa contro il tempo per il nuovo drive trough
I DATI Oggi in Italia 198 decessi e 5 mila contagi, migliora il quadro ospedaliero
TRENTO. Continua speditamente la campagna vaccinale in Trentino: secondo i dati di questa mattina, il totale delle dosi somministrate è arrivato a quota 219.171 delle quali 45.524 riguardano i richiami.
Sono dunque 173.647 i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose.
Molto ampia, ormai, la copertura delle fasce sopra i sessant'anni: agli over 80 sono state somministrate finora 57.321 dosi, a persone fra i 70 e i 79 anni 45.813 e a chi è fra i 60 e i 69 anni 46.456.
E anche nel bollettino epidemico di oggi non risultano persone over 80 contagiate, a riprova degli effetti della vaccinazione.
Nel frattempo, procede con grande partecipazione anche la campagna per gli over 50, che hanno fatto le corse per prenotarsi, mentre ora si aspetta di conoscere il momento del via libera anche ai quarantenni.
Intanto prosegue a Trento sud la costruzione del grande centro vaccinale che sarà pronto a brevissimo: il cantiere sarà visitato nei prossimi giorni dal commissario per l'emergenza, Francesco Figliuolo.
A livello nazionale, il dato diffuso questa sera alle 18 dal governo indica 24.215.989 dosi somministrate e 7.468.842 persone immunizzate con ciclo completo.
Per fasce di età, restano in testa gli ottantenni (oltre 6 milioni di dosi), 5.277.733 le somministrazioni a settantenni e 4.276.482 a sessantenni.
Il piano vaccinale italiano, dunque, procede spedito, con le somministrazioni che hanno superato le 24 milioni di dosi e ormai quasi tutte le Regioni che hanno aperto ufficialmente agli over 50.
Gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose sono, ad oggi, il 28,08% (16.747.147) dell'intera popolazione.
Un nuovo, ennesimo step, verso quella che potrebbe essere la fine di un incubo. E, con l'avvicinarsi della quota di 30 milioni di persone che hanno ricevuto la prima dose - cioè metà della platea vaccinabile - si ipotizzano anche eventuali nuovi allenamenti sulle restrizioni.
Ostenta ottimismo, in tal senso, il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, secondo il quale si potrebbe ripensare all'utilizzo della mascherina, obbligandone l'uso solo in caso di assembramenti o luoghi affollati. Ipotesi, però, che potrà essere seriamente presa in considerazione - come conferma lo stesso sottosegretario - solo una volta superata quota 30 milioni di dosi somministrate.
Cosa che secondo Giovanni Corrao, professore di statistica medica all'Università Milano Bicocca, potrebbe avvenire per il 22 giugno.
A spingere per avere più fiale a disposizione sono le Regioni con in testa i presidenti Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia, che lamenta l'insufficienza di dosi. "Stiamo andando avanti a scartamento ridotto", ha spiegato oggi annunciando anche che la prossima settimana potrebbe aprirsi la possibilità di estendere i vaccini anche agli over 40.
Intanto questa settimana arriveranno altre 3 milioni di dosi, per la maggior parte Pzifer, ma anche Astrazeneca, Moderna e Johnson & Johnson. Ad oggi in Italia le persone completamente vaccinate, quindi anche con il richiamo, sono quasi 7,5 milioni, cioè il 12,52% della popolazione. Le prenotazioni per gli over 50 sono state ufficialmente aperte in tutta Italia ma non tutte le regioni hanno proceduto all'iscrizione.
Alta partecipazione in Lombardia, con quasi 400 mila prenotazioni in poche ore, ma anche in Friuli Venezia Giulia e Abruzzo.
La Sardegna, invece, partirà solo da venerdì prossimo quando sarà operativo il passaggio al sistema di prenotazioni di Poste Italiane. Sul fronte europeo, poi, arriva la puntualizzazione sul mancato rinnovo dell'accordo con AstraZeneca.
"Il contratto - spiega un portavoce dell'esecutivo comunitario - resta in vigore fino alla consegna dell'ultima dose".
Non ci saranno dunque rinvii o interruzioni. Le dosi previste saranno comunque consegnate fino alla scadenza dell'accordo. Da Pfizer, invece, fanno sapere che "non è necessaria una nuova formula contro le varianti". Pubblicato oggi anche il nuovo rapporto dell'Aifa, che registra 56.110 le segnalazioni di sospetti eventi avversi su un totale di 18.148.394 dosi somministrate, cioè 309 ogni 100.000 dosi, di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi.
Nel frattempo, con l'arrivo del bel tempo, l'Italia si prepara alla stagione estiva, con la data del 15 maggio che farà da spartiacque con la riapertura di stabilimenti e lidi un po' in tutto il Paese.
La Basilicata riproporrà, anche per il 2021, il progetto di regione "covid free". In campo ci saranno "unità speciali" pronte a fare test ai turisti ed eventualmente - se il Governo darà il via libera - anche a somministrare i richiami dei vaccini a chi avesse già ricevuto la prima dose. Iniziativa, peraltro, proposta anche dal Veneto. Si preparano ad accogliere i turisti anche le isole siciliane, dove è in atto la vaccinazione generalizzata.
A Salina, per esempio, è stato vaccinato già l'80% degli aventi diritto, mentre a Lampedusa e Linosa si punta al 100% tra poche ore. Un programma che andrà avanti nei prossimi giorni e che si concluderà con Ustica e Pantelleria.
Partirà, invece, venerdì il programma di vaccinazione di massa a La Maddalena, in Sardegna. In Molise, poi, la maggior parte dei comuni non ha registrato alcun nuovo caso di coronavirus mentre San Marino ha vaccinato il 75% della popolazione, utilizzando per la quasi totalità il vaccino Sputnik.