Pandemia / Il bollettino

In italia altre 342 vittime del covid ma continuano a calare i pazienti negli ospedali

Dopo più di un mese le rianimazioni tornano sotto quota 3mila. Scende l'età mediana delle persone che risultano positive (43 anni) e di quelle ricoverate in ospedale (67 anni). Crollo di infezioni fra gli over 80 grazie ai vaccini

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ROMA. Altre 342 vittime del covid in italia nelel ultime 24 ore (ieri erano 360), secondo i dati del ministero della salute.

Dopo oltre un mese, tornano a scendere per la prima volta sotto i 3.000 i ricoveri in terapia intensiva: sono 2.979 i pazienti in rianimazione, in calo di 42 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 153 (ieri 174).

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 21.440 persone (22.094) persone, in calo di 654 rispetto a ieri.

Sono 14.761 i nuovi contagi (ieri 16.232), su 315.700 i tamponi molecolari e antigenici processati. Il tasso di positività è del 4,7%, in leggero aumento rispetto al 4,4% di ieri.

"I ricoveri in area medica stanno decrescendo dove l'occupazione è del 36% , sotto la soglia critica del 40%. Anche i ricoveri in terapia intensiva decrescono, anche se sono ancora in sovraccarico", ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia organizzata dal ministero della salute.

L'età mediana alle diagnosi covid nell'ultima settimana "tende a diminuire", attualmente il valore è di 43 anni "e questo è un dato che indirettamente segnala come la vaccinazione delle età più avanzate cominci a dare i suoi effetti", ha spiegato Brusaferro.

"Anche l'età mediana delle persone al primo ricovero nell'ultima settimana è pari a 67 anni e anche questo è un dato che indica sostanzialmente come si comincino a vedere i primi effetti della vaccinazione".

Abbiamo vaccinato per proteggere. Vaccinando i giovani - è stato sottolineato - vedremo un effetto sulla trasmissione.

Per quanto riguarda il tasso di incidenza nazionale la "curva che indica gli over 80, oggi decresce molto rapidamente e più rapidamente rispetto alle fasce 60-69 anni e tra i 70 e i 79 anni".

Nelle fasce più giovani la situazione "è piuttosto stabile".

Tra i sanitari i casi sintomatici "si confermano sempre in decrescita", altro "segnale estremamente importante di come vaccinare questo tipo di popolazione protegga rispetto al numero di nuovi casi, che si stanno avvicinando ai livelli più bassi".

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