Gli ospedali a «rischio stop» Incombe lo sciopero dei medici

Una giornata di astensione dal lavoro dei medici degli ospedali della provincia. Lo hanno proclamato i sindacati a livello nazionale e si dichiara pronto a raccoglierlo la Cisl medici con il suo segretario Nicola Paoli. «Il 12 dicembre si fermeranno tutti i medici delle strutture trentine, dall'Ospedale Santa Chiara a Tione e Cavalese, perché la situazione è diventata ormai insopportabile.

Le condizioni di lavoro - assicura Paoli - sono insostenibili, a partire dal problema dei turni notturni, per continuare con il mancato riconoscimento della mobilità dei medici che vengono spostati da una struttura all'altra perché il personale si è ridotto, ma il carico di lavoro è sempre di più». La problematica tra l'altro riguarda il numero di straordinari che vengono effettivamente fatti, spiega la Cisl medici, e che «non vengono pagati. Oltre quota 200 ore all'anno non si viene pagati.

Ci sono medici che ne fanno 600 all'anno e per i quali serve un riconoscimento economico, anche alla luce della sentenza che ha detto che quelle ore vanno pagate. Altrimenti, se non ci saranno risposte dalla Provincia, da parte nostra, partiranno le vertenze per ottenere il riconoscimento economico» continua ancora Paoli.

Intanto, ieri l'incontro per evitare quello dei medici di base si è interrotto «con un nulla di fatto: solo parole» accusa Paoli. La questione se ci sarà lo sciopero o meno troverà maggiore certezza quando ci sarà la convocazione delle parti al Commissariato del governo. Per provare a evitare la protesta, in extremis, ieri sera, all'assessorato alla salute, si è tenuto un nuovo round della trattativa tra i rappresentanti dei medici di base, tra cui la Cisl, la Fimmg e le altre sigle sindacali, e i vertici provinciali della sanità.

La Fimmg, spiega che 9 milioni risulterebbero congelati a causa dell'assenza dei progetti che dovrebbero essere curati dalla Provincia e dall'Azienda provinciale sanitaria. Josef Joerg, segretario Fimmg, a fine serata, a differenza di Paoli, parla di «incontro non negativo, per noi è importante che ci siano 16 milioni di euro da spendere nei prossimi 5 anni e ce ne sono 9 che sono rimasti fermi e che non sono stati spesi. Prima si inizia e meglio è. Stare a litigare sulla data dell'accordo, che sia dicembre o gennaio, mi sembra assurdo. Noi siamo pronti a firmare quell'accordo, ma prima occorre vedere cosa esce dai tavoli tecnici».

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