Le casalinghe trentine tra le più felici d'Italia

Le casalinghe trentine, a livello italiano, sono tra le più soddisfatte della loro vita. Sono seconde solo alle vicine bolzanine che vantano il record nazionale.

Lo rileva un’indagine Istat che ha analizzato stato di salute, condizioni economiche e attività svolte dalle casalinghe in italiane.
Dal sondaggio emerge che anche a livello di salute percepita le casalinghe trentine stanno bene e anche in questo caso sono seconde solo a Bolzano. Rispetto ad una media nazionale che ha fatto registrare un punteggio di 50,7%, le trentine hanno raggiunto il punteggio di 65,9%.Buoni anche i dati sulle condizioni economiche: solo il 24,4% dichiara che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti (47,5 la media nazionale) mentre ben il 61,3 (e in questo caso è record nazionale) possiedono bancomat o carta di credito (rimane sempre un 39% che probabilmente ha una gestione ridotta delle finanze familiari).

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Le casalinghe trentine inoltre sono attive anche al di là delle incombenze domestiche o di mamme. Guardano poco la tv (86,9, il dato più basso in Italia), ma più della media nazionale leggono almeno una volta a settimana un quotidiano, più della media nazionale hanno letto un libro negli ultimi 12 mesi (49% contro 30,1%) e in media con le casalinghe del Nord hanno usato internet tutti i giorni negli ultimi tre mesi (23,1). Un dato questo piuttosto sorprendente considerato che tra le occupate la percentuale raggiunge il 65,3%.

Per quanto riguarda le attività sociali, sembra piacere il teatro (14,9% contro una media nazionale dell’11,5), meno il cinema (26,1 contro 28,7%).

Nel 2016 sono state 7 milioni 338 mila le donne che si sono dichiarate casalinghe in Italia, 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa. La loro età media è 60 anni.

Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle fino a 34 anni sono l’8,5%. Le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%).
Il 74,5% delle casalinghe possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore mentre le occupate sono nel 74,8% dei casi diplomate o laureate. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%).

Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. 560 mila casalinghe sono di cittadinanza straniera.

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Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. Il motivo principale per cui le casalinghe di 15-34 anni non cercano un lavoro retribuito è familiare nel 73% dei casi.

La condizione economica delle casalinghe non è buona. Nel 2015 sono più di 700 mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale.
Le casalinghe in Italia lavorano quasi 49 ore a settimana, in media 2.539 ore l’anno, senza considerare ferie, più di molti lavoratori occupati al di fuori delle mura domestiche.

L’Istat calcola che le donne effettuano complessivamente 50 miliardi e 694 milioni delle ore di produzione familiare l’anno (il 71% del totale) e che le casalinghe, con 20 miliardi e 349 milioni di ore, sono i soggetti che contribuiscono maggiormente a questa forma di produzione.Il numero medio di ore di lavoro non retribuito svolte in un anno è pari a 1.507 per le donne occupate e 826 per gli uomini (occupati e non occupati).

Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2014, le coppie di genitori in cui la donna è casalinga di età compresa tra 25 e 44 anni e l’uomo lavora, sono caratterizzate da un livello elevato di asimmetria nella divisione del lavoro familiare: l’80,3% contro il 67,3% delle coppie in cui entrambi i partner lavorano.

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