Gli italiani e la moda in 300 scatti

Non solo gli sfarzi dell’alta moda, ma anche l’evoluzione, nell’arco di un secolo, del modo di vestire degli italiani: a raccontarlo la mostra allestita dall’8 aprile all’1 novembre negli spazi del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia). Esposte 300 fotografie originali, attraverso le quali sarà possibile ripercorrere la storia dell’abbigliamento, il modo di vestirsi e di acconciarsi, in sintonia con l’immaginario e con lo sviluppo civile e sociale d’Italia.

«Gli Italiani e la moda. 1860-1960» propone un percorso espositivo che sarà un viaggio nel tempo per ritrovare nelle storie familiari, personali e sociali, i modi non solo estetici ma morali e civili, con cui il vivere quotidiano affrontò due guerre mondiali e una dittatura fino al sorgere della Repubblica.

Si parte con le fotografie dell’Ottocento, in cui viene descritta un’età permeata dalla serietà e dai modelli dei ruoli sociali: signori in abito elegante e cilindro, affiancati da signore e signorine chiuse in stretti corsetti; le popolane invece invece hanno grandi scialli e abiti che scendono diritti a terra, mentre i lavoratori indossano per il fotografo l’abito della festa.

Con il Novecento tutto muta, e mentre gli abiti maschili riscoprono i colori tenui per le stagioni più calde, le donne scelgono vestiti che arrivano a svelare le caviglie. E anche i capelli si fanno più corti. È con gli anni del secondo dopoguerra che l’abbigliamento maschile e femminile dividono le loro strade. Se gli uomini ancora non abbandonano giacca e cravatta, le donne indossano abiti sempre più pratici e accorciati.

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