Giro di vite su preparazioni dimagranti fatte in farmacia

Ministero vieta circa 40 sostanze, tra cui finocchio e té verde

Nuovo giro di vite sui preparati per dimagrire che vengono fatti in farmacia. Un decreto del Ministero della Salute del 22 dicembre 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 2 gennaio 2017, aggiunge una quarantina di principi attivi all'elenco delle sostanze che non possono essere utilizzate nella preparazione di galenici a scopo dimagrante. Tra questi anche tè verde, caffeina, fucus, tarassaco, aloe, rabarbaro, finocchio.

"A scopo cautelativo", si legge all'articolo 2, "è fatto divieto ai medici di prescrivere e ai farmacisti di eseguire preparazioni magistrali contenenti principi attivi finora noti per essere impiegati nelle preparazioni galeniche a scopo dimagrante, per i quali non esistono studi e lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale che ne dimostrino la sicurezza in associazione". Il provvedimento ha spinto Federfarma e la Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) a scrivere a Ministero e l'Agenzia del farmaco (Aifa) per aprire un momento di approfondimento e confronto sul tema.

All'origine del decreto, ci sono i pareri rilasciati nell'agosto scorso dall'Aifa e dall'Istituto superiore di sanità. "Per i principi attivi menzionati", scrive l'Aifa, "non esistono studi clinici che ne dimostrino l'efficacia nella terapia del sovrappeso, né studi che dimostrino la sicurezza in associazione tra loro". Quello in vigore dal 3 gennaio è solo l'ultimo di una serie di decreti con i quali il ministero della Salute è intervenuto in materia. Dal dicembre 2015 - quando venne esclusa dalle preparazioni magistrali anoressizzanti l'efedrina - fino ad oggi sono in tutta una sessantina le sostanze vietate. 

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