Grazie al ricercatore Giovannini previsioni meteo quartiere per quartiere

Che tempo fa in Clarina? E in Cristo Re? Anzi, in Bolghera? Messe così le tre domande potrebbero apparire quasi assurde, quantomeno ripetitive. Invece sono legittime, anzi intelligenti. Perché le previsioni meteo possono essere differenti anche a cento metri di distanza. Figuriamoci da un quartiere all'altro. A dimostrarlo è un giovane ingegnere e ricercatore trentino, Lorenzo Giovannini. Noto alle cronache per essere stato un ottimo calciatore con la maglia della Virtus Trento, si occupa di meteorologia e ha ideato un modello per le previsioni in città, quartiere per quartiere, strada per strada. Una novità che potrebbe avere concrete applicazioni nella vita quotidiana di tutti, che andrebbero molto al di là di «metto la felpa» o «prendo l'ombrello». Ma procediamo con ordine. 

«Due anni fa ho vinto un bando della Cassa Rurale di Trento e Rovereto per giovani ricercatori e in Colorado ho approfondito il modello delle previsioni "a un chilometro". Poi ho pensato di restringere il campo a distanze minori, ovvero cento metri: potrebbe apparire strano, ma ci sono differenze anche di cinque gradi in pochi metri. Scientificamente, analizzo lo scambio di energie tra la superficie urbana e l'atmosfera, poi calcolo le medie e sulla base di equazioni arrivo alle temperature». 

Il modello può essere applicabile ovunque, a una condizione. «C'è bisogno di una mappa ad alta definizione con la morfologia di un'area cittadina: ad esempio l'altezza delle case, o quanto vicine una all'altra siano, la presenza di parchi o giardini. Con gli open data non è difficile: quelle di Trento o Rovereto sono liberamente scaricabili, e ora stiamo lavorando su Bolzano».
A Trento i dati parlano chiaro. «Abbiamo notato grandi differenze. Entrando nel concreto, in Bolghera ci sono tante case basse e spesso con il giardino. In centro storico, invece, le abitazioni sono tutte attaccate una all'altra. Questo, ad esempio, fa sì che d'inverno in centro si possa scaldare meno e risparmiare. O, viceversa, d'estate in Bolghera le temperature sono inferiori e si dorme meglio». 

Dati che variano ogni pochi metri e che, come accennato, possono essere usati per argomenti ben più importanti di come vestirsi prima di uscire di casa. «In estate, ad esempio, si creano delle isole di calore urbano, delle ondate di caldo che diventano rischiose per anziani o bambini. Quindi, ad esempio, è possibile prevedere che in un determinato parco, a luglio, ci saranno più gradi rispetto a un altro. Oppure pensiamo all'edilizia: si può sapere in anticipo come costruire una casa o come installare un impianto a seconda della zona, preferendo determinati materiali rispetto ad altri».

Altre applicazioni interessanti sarebbero possibili in agricoltura o in montagna. «In montagna, per una questione di sicurezza, sarebbe senza dubbio interessante, ma è difficile, quasi impossibile: i temporali estivi, ad esempio, sono fenomeni imprevedibili. Sulle precipitazioni è facile prevedere se pioverà tutto il giorno, ma dire a un alpinista che eviti un sentiero a una determinata ora, quello no».
Giovannini, ex Prati e laurea a Trento, sposato e con un bimbo piccolo, lavora a Mesiano. Il (purtroppo) classico esempio di brillante precario della ricerca. Da neo papà ha anche abbandonato il calcio. Ma fino all'anno scorso, poteva sapere in anticipo le condizioni meteo e quindi scegliere i tacchetti giusti. «I miei compagni, effettivamente, mi chiedevano sempre che temperature ci sarebbero state il giorno della partita. Ma, con i campi in sintetico, non ci ha aiutato a vincere più partite...».

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