«Fa' la cosa giusta!» chiude a quota 13 mila visitatori

Giornata da primato, quella di ieri, per la fiera mercato «Fa' la cosa giusta!», che, con i quasi settemila biglietti staccati, ha raggiunto pienamente le aspettative degli organizzatori in un momento di crisi generalizzato per le manifestazioni del settore espositivo.

La tre giorni dedicata al consumo critico e agli stili di vita sostenibili, organizzata dall'associazione Trentino arcobaleno in collaborazione con Trento fiere, si è così dimostrata ancora una volta uno degli appuntamenti autunnali più amati dai trentini che, a discapito della tiepida domenica, non si sono lasciati sfuggire l'opportunità di acquistare prodotti biologici certificati di provenienza locale e nazionale, di informarsi sulle associazioni di volontariato presenti sul nostro territorio oppure di curiosare tra un vastissimo campionario di prodotti, accuratamente selezionati in base alla qualità delle materie prime impiegate. Nell'insieme la fiera ha totalizzato un numero di adesioni simile a quello degli anni precedenti, raggiungendo all'incirca i 12.900 ingressi, in linea con lo scorso anno.

Per quanto concerne, poi, la decisione di incentivare l'utilizzo della bicicletta tra i visitatori, attraverso un parcheggio dedicato ed un servizio di manutenzione gratuito, il risultato ottenuto è stato decisamente buono, con all'incirca 1.350 persone (più del 10 per cento del totale dei presenti) giunte alla manifestazione su due ruote.

«Considerata la soddisfazione di espositori e clientela - ha chiosato il portavoce dell'associazione organizzatrice Dario Pedrotti, tracciando un bilancio complessivo dell'edizione di quest'anno (l'undicesima dalla nascita dell'iniziativa) - posso dire che la fiera sia andata molto bene. Di fronte alle difficoltà riscontrata dalle grosse manifestazioni in questo periodo, la nostra continua a funzionare, a riprova dell'attenzione riservata dai trentini agli agricoltori biologici ed ai prodotti sostenibili. Possiamo inoltre dirci soddisfatti per il successo ottenuto con il parcheggio per le bici, visto che in molti hanno dato ascolto al nostro appello per ridurre l'impatto ambientale dell'evento».

Assieme agli spazi espositivi, dove era presente, per tutta la giornata di ieri, una moltitudine di persone provenienti da tutto il Triveneto, un ottimo riscontro di pubblico è stato ottenuto anche dai cinquanta laboratori pratici, i cui posti sono andati esauriti rapidamente. Allo stesso modo, alcuni espositori si sono ritrovati senza merce in vendita anzitempo, a causa della grande richiesta di alcuni prodotti biologici, quali il succo di mela antica, ricavato da una varietà caduta in disuso tra i grandi coltivatori, o la birra artigianale.

Anche in questa edizione non sono comunque mancati gli intoppi, a cui gli organizzatori - i volontari adulti per i tre giorni erano più di 120, si aggiungevano poi 30 giovani studenti ed una decina di profughi - hanno saputo rimediare. Tra quelli che ha suscitato più clamore, il caso di un espositore di salumi che è stato allontanato dalla manifestazione il secondo giorno a causa della notifica di sospensione di una delle certificazioni presentate, rigorosamente controllate prima e durante la fiera da parte di un ente terzo.

«Anche quest'anno - ha detto il presidente dell'Associazione agriturismo trentino Manuel Cosi, presente come piccolo produttore agricolo - riscontriamo una grande serietà nella gestione dell'intera iniziativa».
Alla giornata di ieri, infine, ha fatto la propria comparsa anche il giocatore dell'Aquila Basket Totò Forray, testimonial di un progetto della cooperativa sociale La Rete.

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