È morto Sgalambro «il filosofo» di Battiato

È morto ieri mattina a Catania, all'età di 89 anni, Manlio Sgalambro. Nato a Lentini, filosofo e autore molto apprezzato anche all'estero, dopo l'incontro con  Franco Battiato  negli anni '90, si era affacciato nel mondo della musica, scrivendo e componendo per il cantautore e altri artisti. Nel 1994 avviene l'incontro con Battiato. L'occasione è data dalla scrittura, da parte del filosofo, del libretto dell'opera lirica «Il Cavaliere dell'Intelletto». Da quel momento firma per lui i testi degli album «L'ombrello e la macchina da cucire» e «L'imboscata», del '95 e del '96

È morto ieri mattina a Catania, all'età di 89 anni, Manlio Sgalambro. Nato a Lentini, filosofo e autore molto apprezzato anche all'estero, dopo l'incontro con  Franco Battiato  negli anni '90, si era affacciato nel mondo della musica, scrivendo e componendo per il cantautore e altri artisti.
Nel 1994 avviene l'incontro con Battiato. L'occasione è data dalla scrittura, da parte del filosofo, del libretto dell'opera lirica «Il Cavaliere dell'Intelletto». Da quel momento firma per lui i testi degli album «L'ombrello e la macchina da cucire» e «L'imboscata», del '95 e del '96.
L'anno dopo Sgalambro è autore della commedia «Gli Schopenhauer», che debutta a Catania e ha per regista, ancora una volta Battiato.
Nel 1998 torna tra gli scaffali delle librerie con un'opera di stampo filosofico, dal titolo «Nietzsche (Frammenti di una biografia per versi e voce)» a cui seguono «Il trattato dell'età» e, nel giugno del 2000 l'opera «Campi magnetici», di Battiato, nella quale il filosofo di Lentini figura come interprete delle musiche.
Il 2001 segna l'esordio in tour di Sgalambro, con Battiato, in occasione del «Ferro Battuto Tour», dall'album omonimo. Nello stesso anno il filosofo reinterpreta grandi e vecchie ballate del ‘900, in un divertissement che si chiama «Fun Club», album prodotto anche dal suo cantautore.
«È un dolore personale molto forte», così Franco Battiato dopo aver saputo della morte di Sgalambro.
«È morto un intellettuale importante per la Sicilia» ha detto invece Pippo Baudo. «A lui piaceva molto cantare - aggiunge - ma era stonato: la sua canzone preferiva era "La vie en rose"».
Quindi Patty Pravo: «Non l'ho conosciuto personalmente, ma sono onorata di avere inciso un suo pezzo, "Emma Bovary"».
Di Sgalambro parla anche il filofoso Massimo Cacciari: «È ststato uno degli incontri più straordinari, anche umanamente. Era una maschera drammatica. Era molto isolato nella sua vita. Non era un professore, non aveva fatto carriera accademica. E era molto polemico nei confronti di ogni forma di ufficialità. Ha scritto libri molto duri e molto veri. La sua filosofia era molto leopardiana, una filosofia dolorosa ma vera».

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