Luca Parmitano nello spazio con 600 sensori di Fbk

Conto alla rovescia per seguire le straordinarie passeggiate spaziali di Luca Parmitano, l’astronauta italiano nello spazio dal 20 luglio e che ora si appresta a lasciare la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) per “riparare” Ams-2 (Alpha Magnetic Spectormeter), un rilevatore per la ricerca di nuovi tipi di particelle realizzato dal premio Nobel Ting in collaborazione con il trentino Roberto Battiston. Uno strumento che ha a bordo anche un bel pezzo di lavoro realizzato in Trentino visto che nel rilevatore sono presenti 600 sensori di silicio costruiti nei laboratori di Fbk.

 

Insieme a Parmitano, all’uscita nello spazio, parteciperà anche l’astronauta della Nasa Jessica Meir. La passeggiata spaziale di Luca Parmitano e Jessica Meir sarà seguita in diretta dalla Tv della Nasa a partire dalle 12.30 ora italiana ma l’equipaggio comincerà i preparativi intorno alle 8.

 

E non ci saranno doccia, rasatura o deodorante per almeno un giorno prima dell’uscita dalla Iss perché, spiega l’Esa, «ogni residuo di questi prodotti potrebbe mescolarsi con l’ossigeno puro all’interno della tuta spaziale e costituire rischio di incendio».

 

Dell’impresa dell’astronauta italiano abbiamo parlato con l’ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston.

 

Perché è particolarmente importante questo appuntamento di venerdì?

 

Perché Parmitano, primo comandante italiano della Stazione spaziale internazionale, inizia la prima di una serie di Eva (Extravehicular Activity). Uscirà quindi all’esterno della stazione spaziale, collegato da un tubo che li garantirà aria ed energia, una specie di cordone ombelicale, per spostarsi sull’asse principale e raggiungere Ams-A2, il “cacciatore” realizzato gran parte in Italia, completato al Cern e lanciato nel 2011 dalla Florida. Ams-A2 ha raccolto in gran quantità dati di raggi cosmici, più di 150 miliardi di particelle.

 

E cosa deve fare all’Ams-A2?

 

Dopo 7 anni dall’installazione sulla stazione spaziale internazionale di questo spettrometro magnetico Alfa è necessario cambiare alcune pompe di raffreddamento che servono a far funzionare l’esperimento e per questo negli ultimi anni è stata sviluppata una strumentazione complessa che è stata messa a disposizione di Parmitano che dovrà effettuare una specie di intervento a cuore aperto, appunto per sostituire le pompe di raffreddamento. L’esperimento pesa 8 tonnellate ed è grande come 3 uomini. Verrà aperto per sostituire un blocco elettronico, corrispondente alle pompe di raffreddamento, con un nuovo blocco portato in orbita ai primi del mese di novembre.

Un’attività tanto straordinaria quanto rischiosa che necessiterà di più uscite nello spazio. L’attività è infatti straordinaria proprio per il numero di extra veicular activy. Ogni volta gli astronauti stanno fuori 7-8 ore. Il lavoro durerà almeno 15 giorni, sperando che tutto vada per il meglio considerando che è la prima volta che si fa una cosa di questo genere.

 

Fino a quando Ams rimarrà nello spazio?

 

Si pensa che rimarrà fino al 2024.

 

A cosa servono i sensori al silicio realizzati da Fbk ed ora nello spazio?

 

Permettono di tracciare il percorso dei raggi cosmici e l’analisi dei dati ci può dare interessantissime indicazioni per trovare soluzioni su problemi di astrofisica ancora irrisolti come la scomparsa dell’antimateria o dei buchi neri.

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