Bezos vuole il dominio «.amazon» ma Perù e Brasile si oppongono in nome dell'Amazzonia natuirale

Jeff Bezos sfida l’America Latina per il dominio «.amazon». Un nome che i governi sudamericani non vogliono però assolutamente cedere perchè «appartiene», a loro avviso, alla foresta amazzonica. Da qui la battaglia fra la natura e la ricchezza della Silicon Valley: un guerra che va avanti da anni e dal risultato, atteso la settimana prossima, tutto da definire.

La parola finale sulla disputa la metterà l’Internet Corporation For Assigned Names and Numbers. La diatriba va avanti da sette anni, da quando l’autorità a cui fa capo la supervisione degli indirizzi e dei protocolli che fanno funzionare internet decise di consentire la creazione di nuovi domini, al di là di quelli .com e .org. Un via libera che, riporta il Financial Times, Amazon ha colto immediatamente, cercando di mettere le mani su «.amazon» e scontrandosi con l’opposizione inattesa di Brasile e Perù.

Nel tentativo di premere per il suo caso Amazon si è rivolta all’Icann e ha cercato di corteggiare i suoi maggiori critici in sud America. Sforzi che però non hanno ripagato: quando il board dell’Icann sembrava volersi schierare con Amazon lo scorso ottobre, un gruppo di otto governi sud americani si è duramente opposto.

La battaglia così prosegue e una decisione a Kobe, in Giappone, dove l’Icann si riunisce la prossima settimana. L’esito delle deliberazioni è incerto e l’Icann continua a esortare le parti in causa a trovare una soluzione. La soluzione migliore, afferma il Financial Times, sarebbe un passo indietro di Bezos: questo attirerebbe ad Amazon molti consensi, e un’immagine migliore rispetto a una pila di buoni regalo.

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