Anche in Trentino il trasporto punta su autobus a biometano

La terza Commissione del consiglio provinciale ha fatto il punto sul sistema trentino dei trasporti, incontrando l’assessore alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi che ha illustrato una relazione molto articolata sulla situazione del servizio pubblico in provincia di Trento.

Parlare di trasporti significa parlare di mobilità, ha esordito Gilmozzi, ovvero di reti ferroviarie, reti urbane ed extraurbane su gomma e su queste ci sono numeri e problematiche. Abbiamo 194 km di ferrovia ove sviluppiamo 95 km sulle tratte Trento-Verona (perché è nostro il contratto di servizio con Trenitalia), abbiamo 12 milioni di km percorsi dagli autobus, 24 treni che girano sul livello regionale di cui 8 sono nostri, ma non possiamo dimenticare gli investimenti, che sono davvero numerosi e in molteplici direzioni. Gilmozzi li ha citati ed illustrati tutti: l’officina FTM a Spini di Gardolo, l’interramento della ferrovia a Lavis, il prolungamento della ferrovia e la nuova Stazione di Mezzana, interventi sulla Valsugana, la rimessa dei treni a Croviana, i parcheggi a Mezzocorona e Roncegno, la barriere anti rumore per la città di Trento, la stazione a Calliano.

Ci sono poi diversi progetti come quello ferroviario del Brennero, con l’attivazione dell’Osservatorio, la partecipazione nel Tunnel ferroviario del Brennero, il Ring delle Dolomiti, la mobilità delle valli dell’Avisio, lo studio della mobilità del Comune di Rovereto, l’elettrificazione della Valsugana, la ferrovia Monaco-Garda, il collegamento su fune Trento-Povo ecc. Quanto alla gestione dei servizi Gilmozzi ha parlato dei nuovi acquisti (2 treni e diversi autobus). Attualmente la flotta degli autobus è composta da 460 extraurbani e 230 urbani con età media tra gli 8 e 10 anni.

Sono state istituite nuove corse di treni Frecciargento, è stato implementato il servizio scolastico e sarà avviato il progetto con Fondazione Mach e Bio energia Trentino per l’alimentazione dei bus a biometano, combustibile pulito e rinnovabile. Infine, si intendono ulteriormente ampliare e supportare le ciclopedonali, come la ciclovia del Garda e una rete attuale di quasi 5000 km di piste ciclabili.

Borgonovo Re ha suggerito di qualificare le fermate degli autobus sull’intero territorio trentino, per dare un segnale di cura e di attenzione che altrimenti si rischia di perdere, sulla falsariga di quanto avviene in molti territori del Nord Europa. L’assessore Gilmozzi ha detto che è già in corso un’azione di riqualificazione delle stazioni, mentre per le numerose fermate della FTM qualche anno fa si fece un concorso di idee per renderle riconoscibili con un logo che si dovrebbe tradurre in realtà a brevissimo.

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