Trentino, banda larga anche nei luoghi più remoti Al via i cantieri Infratel, almeno 30 Mb per tutti

Parte concretamente il percorso per portare a tutti i cittadini e le imprese della nostra provincia il collegamento internet più veloce mediamente di circa 4 volte rispetto a oggi.

Dopo l'aggiudicazione a Open Fiber della gara di Infratel anche per il lotto trentino, per il quale erano stati messi nel bando fino a 87 milioni di euro, ora tra metà e fine mese dovrebbe esserci la firma del contratto tra le due società.

Successivamente, spiega Alessandro Zorer di Trentino Network, partiranno i cantieri per la diffusione della banda larga entro sul territoprio provinciale.

A dettare i termini dell'intervento di Open Fiber, società vincitrice anche del lotto trentino, è un'intesa siglata nel 2016 tra la Provincia e Infratel.

L'accordo prevede che Infratel Italia, supportata da Trentino Network, sia il soggetto attuatore a svolgere le procedure di selezione per l'individuazione di uno o più soggetti per la realizzazione della banda ultra larga nelle cosiddette aree bianche (zone in cui le infrastrutture per la banda larga sono inesistenti e nelle quali è poco probabile che le stesse saranno sviluppate nel prossimo futuro) del Trentino, e ad effettuare il controllo ed il monitoraggio delle suddette attività nonché a predisporre la rendicontazione delle spese, secondo quanto disciplinato da apposite convenzioni operative.

I cantieri dovrebbero partire nei prossimi mesi e in estate già si dovrebbe fare un primo punto sulla situazione della cosiddetta fase uno.

La fase due, invece, già finanziata attraverso le risorse approvate da una delibera del Cipe, sarà invece più legata al supporto della domanda di banda ultralarga, ovvero alle famiglie e alle imprese che intenderanno collegarsi alla nuova offerta di banda larga che consente una velocità maggiore rispetto a oggi.

In particolare, afferma Zorer, la media della velocità in Trentino è di 8 megabit al secondo, l'obiettivo del bando è di far sì che si arrivi attraverso la banda larga collegata alle imprese e alle case dei trentini, a un livello di almeno 30 megabit al secondo.

In particolare il piano di Infratel che Open Fiber dovrà mettere in pratica, prevede che il territorio provinciale passi dalla copertura attuale di circa l'8,6% di case raggiunte da Internet con 30 Mbps al 30,5% del 2018 al 100% del 2020. Meno estesa sarà la copertura con una velocità di 100 Mbps. Oggi, secondo i dati di Infratel, la copertura delle unità immobiliari raggiunte è pari all'1%. Nel 2020 dovrebbero essere quasi il 40%.

Le risorse in campo sono pari a una quarantina di milioni di euro, delle quali una parte, pari a circa 12 mililioni di euro arriveranno dai Fondi europei che la Provincia ha ricevuto, mentre il resto sarà coperto da risorse nazionali.

Per sovrintendere alle operazioni sul territorio provinciali, la giunta nella seduta di venerdì scorso ha nominato i membri del Comitato di coordinamento e monitoraggio degli interventi per lo sviluppo della Banda Ultralarga previsti in attuazione dell'Accordo di programma tra la Provincia e il ministero dello Sviluppo economico, accordo approvato dallo stesso esecutivo provinciale il 1° luglio del 2016 e sottoscritto il 26 dello stesso mese.

«Per collegare le aree oggi senza internet veloce - conferma Zorer - ci saranno due modalità. La prima quella di portare la banda larga ai cosiddetti armadi da cui poi si diparte il collegamento con le abitazioni nelle zone ad alta densità abitativa.

La seconda riguarda il collegamento con la banda larga a un antenna che servirà poi a fornire internet veloce alle famiglie nelle case sparse, come possono essere ad esempio le piccole frazioni delle aree più periferiche».

Una volta realizzati i collegamenti ci sarà poi spazio per usare una quota delle risorse pubbliche per agevolare le tariffe di imprese e famiglie che vorranno collegarsi al nuovo servizio di Internet tramite la banda ultralarga. «L'ipotesi è di avere uno sconto sul costo per le famiglie e imprese rispetto alle offerte delle società di telecomunicazioni - conclude Zorer - Il fatto che ci sia una forte concorrenza nel settore farà sì che non ci saranno dele forzature da parte delle società».

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