A caccia di Pokémon dalle vie di Trento alle valli

La Pokémon-mania fa impazzire il Trentino. I mostriciattoli dei cartoni animati giapponesi anni Novanta sono entrati nella realtà di tutti i giorni, grazie a una App per smartphone

di Andrea Bergamo

La Pokémon-mania fa impazzire il Trentino. I mostriciattoli dei cartoni animati giapponesi anni Novanta sono entrati nella realtà di tutti i giorni, grazie a una App per smartphone che già prima del lancio ufficiale in Europa (atteso per metà mese) sta riscuotendo grande successo grazie a un programma scaricato da un sito Usa.

Chi si aspetta che i fan di «Pokémon Go» siano giovani adolescenti che così trascorrono le vacanze lontano dai libri di scuola, si sbaglia di grosso. Perché ad andare a caccia di Pikachu e compagnia nelle strade del capoluogo e dei paesini sparsi nelle valli sono soprattutto i ventenni e i trentenni che erano bambini quando in tivù trasmettevano «Bim Bum Bam» e le avventure dei Pokémon. «Gli appassionati hanno dovuto attendere un po' per coronare il sogno che cullavano da bambini - sorride Roberto Rizzi, filosofo di Malé - La tecnologia ci consente di vivere le avventure che seguivamo attraverso il piccolo schermo. L'idea è simpatica e divertente».

Da Nanno, in val di Non, fino all'ombra del Nettuno di piazza Duomo, tutti parlano del gioco dell'estate. Un mix tra realtà aumentata e nostalgia, resa possibile dalla fotocamera del cellulare, dal sistema di geolocalizzazione e dal touchscreen. Così ci si trova in gruppo - a piedi o in bicicletta - per muoversi tra i centri abitati e catturare i vari Pokémon (ognuno con le proprie caratteristiche e punti di forza), che appaiono casualmente sulla strada mentre si è a passeggio o a fare footing. Nella città capoluogo, alcuni luoghi di interesse come Torre Vanga o la chiesa di via Apuleio, nel gioco sviluppato da Niantic diventano «palestre» da conquistare, all'interno delle quali i Pokémon vengono fatti allenare e combattono tra loro. Tre sono i team che si sono organizzati in modo del tutto spontaneo a Trento. Ogni squadra è contraddistinta da un colore, che ne definisce la caratteristica: rosso (coraggio), blu (saggezza) e giallo (istinto).

«E' incredibile notare come questo gioco sia contagioso - riferisce Stefano Guerra Rizzolo, studente universitario -. Un pomeriggio ci siamo ritrovati casualmente in 16 in Piazza Dante, tutti in cerca dei mostriciattoli da catturare con la sfera "poké" che appare sullo schermo dello smartphone». Qualcuno utilizza la pausa pranzo proprio per coltivare questa passione e ritornare in qualche modo bambino. Così su Facebook sono spuntati come funghi i gruppi che raccolgono decine di appassionati delle diverse squadre, ci si scambia foto e consigli sui migliori luoghi di caccia, dove lanciare le proprie esche.

Una mania che - secondo alcuni dati - ha fatto letteralmente schizzare i numeri di download e utilizzo dell'App oltre quelli di Tinder, WhatsApp e Instagram, nonostante come detto il programma non sia ancora disponibile attraverso i canali ufficiali. E sulla piattaforma di musica in streaming Spotify, gli ascolti della sigla di Pokémon «Gotta Catch 'Em All» hanno segnato un vero e proprio boom. Pikachu, Dragonite e gli altri possono nascondersi ovunque, tra i cespugli, sul marciapiede, persino nel piatto al ristortante. Compito del giocatore è quello di acchiapparli anche con veri e propri inseguimenti nei parchi cittadini, in piazza Santa Maria o alla stazione dei treni. Il vero boom è atteso per il 15 luglio, quando la App sarà disponibile per tutti i dispositivi Android. E c'è da aspettarsi che anche gli scaffali dei negozi si riempiano di questi mostriciattoli colorati.

comments powered by Disqus