Meteo, come leggere i segnali della natura

Chi va in montagna, dove condizioni meteo avverse possono mettere l'escursionista in serio pericolo, deve imparare a leggere i segnali che la natura mette a disposizione. A spiegare quali è stato Gianluca Tognoni  di Meteotrentino, collaboratore anche del Muse per il monitoraggio dei ghiacciai

pioggia_4.jpgPREDAZZO - «Potrebbe piovere...» È un condizionale che sembra quasi beffardo - alla luce delle bizzarrie del meteo in quest'estate mai decollata - quello inserito nel titolo della conferenza del Museo Geologico delle Dolomiti svoltasi mercoledì sera a Predazzo, in un'aula magna del municipio gremita in ogni ordine di posti.
A spiegare ad un'attenta platea di residenti ed ospiti cosa fare per capire come cambia il tempo in montagna è stato il meteorologo  Gianluca Tognoni  di Meteotrentino, collaboratore anche del Muse per il monitoraggio dei ghiacciai. «Il meteo - ha osservato Tognoni - suscita sempre grande interesse nelle persone, ma spesso non si va oltre una conoscenza superficiale. Il fatto è che la meteorologia è una scienza complicata, perché si occupa del futuro e quindi porta inevitabilmente con sé una componente di incertezza. Fino a tre giorni possiamo ottenere delle previsioni attendibili, a 5-6 possiamo arrivare ad elaborare delle tendenze, spingersi oltre è azzardato».
Chi va in montagna, dove condizioni meteo avverse possono mettere l'escursionista in serio pericolo, deve imparare a leggere i segnali che la natura mette a disposizione. «Tra colleghi - ha continuato Tognoni - diciamo sempre che il vecchietto del posto è un meteorologo infallibile, perché sa interpretare i segnali della natura». Tra questi, uno dei più importanti è la forma delle nuvole: è importante distinguere i cumuli innocui dai cumulonembi, che hanno uno sviluppo verticale che può arrivare fino a 7-8 chilometri e sono forieri di temporali e pioggia intensa. Il consiglio migliore rimane però quello di prestare la massima prudenza perché, come ha detto l'assessore alla cultura Lucio Dellasega: «Al tempo e alle donne non si comanda». 

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