Bufera sul collaboratore di Di Maio

Bufera social su  Enrico Esposito, recentemente nominato dal ministro Di Maio vice capo dell’ufficio legislativo del Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico.

Tutta colpa di una serie di tweet sessisti e omofobi, scovati dall’Espresso, che prendono di mira un po’ tutti, da Vladimir Luxuria («Dovrebbe stare in galera»), a Dolce & Gabbana («Dolce & Gabbana chiusi per indignazione. Ma si può sempre entrare dal retro»).

Ma è alla parlamentare altoatesina Michaela Biancofiore che Enrico Esposito avrebbe riservato un «trattamento» particolarmente greve, con un Tweet relativo alla sua nomina a sottosegretaria, avvenuta nel 2013.

Ecco recita il Tweet incriminato:

 «Le affermazioni di Esposito sulle donne e sull’omosessualità sono vergognose e indegne di un paese come il nostro. Ignobili anche le affermazioni sulla collega Michaela Biancofiore, a cui esprimo la mia vicinanza, così come alle altre persone ingiustamente offese». Lo afferma su Facebook Maria Elena Boschi, eletta alla Camera nel collegio uninominale di Bolzano, nel quale si era presentato anche Biancofiore.

«Impossibile che Di Maio e il M5s non sapessero, visto quanto tempo dedicano ai social», prosegue Boschi. «Qui si va oltre la libera manifestazione di un’opinione. Una persona che pensa e scrive cose come queste non può essere pagata dai cittadini italiani. Che il vicepremier prenda provvedimenti o dovremmo dedurne che la pensa come come il suo caro amico e vice capo del legislativo Esposito. E il M5s sarebbe dalla parte dei diritti? Di sicuro sono dalla parte dei loro amici. Vergogna», conclude la deputata.

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