Dopo il «pacco» di Striscia Flavio Insinna chiede scusa

Il cerimoniale televisivo prevede che «l'accusato» reciti il «mea culpa», faccia atto di contrizione e poi speri nel perdono del pubblico e dei vertici Rai e della politica che nomina i vertici Rai. E così è stato anche per Flavio Insinna, attore poliedirico, impegnato in opere di beneficienza e conduttore di «Affari Tuoi», meglio nota come la «trasmissione dei pacchi». Il «pacco» questa volta è arrivato a lui, visto che da giorni non si parla altro che della sua «piazzata»: un «fuori onda» in cui, con toni non esattamente simpatici, se la prende con gli autori e contesta la «qualità» dei concorrenti scelti.

La registrazione audio-video è di due anni fa ma è stata trasmessa questa settimana dal concorrente diretto, «Striscia La Notizia» (Mediaset), creando un mare di polemiche e mettendo a repentaglio la carriera di Insinna che ha costruito il propri successo anche grazie alla sua immagine di uomo alla mano. Nel «fuori onda» si vede un Insinna inedito, arrabbiato, come in realtà può capitare a tutti noi. Chi non ha mai fatto o assistito ad una sfuriata sul posto di lavoro? Solo che la televisione è una macchina che amplifica, che costruisce e demolisce il successo.

Dopo qualche giorno ecco allora le scuse.

«Mi spiace e chiedo scusa a tutti, senza se e senza inutili ma. Proprio a tutti, dalla prima all'ultima, dal primo all'ultimo. Le mie scuse sono rivolte anche a chi ha fornito immagini dal Teatro delle Vittorie e registrazioni audio prese dalle scale, fra i camerini e le nostre stanze». È quanto scrive, nel suo post su Facebook Flavio Insinna in merito alla vicenda.

Insinna ha anche puntato il dito contro «tutta questa pornografia televisiva con filmatini e vendetta incorporata, fatta per cercare qualche straccio di punto di ascolto in più. Adesso però siamo saliti, anzi scesi di livello. Gli insulti, l'odio, i filmati rubati dal buco della serratura sono soltanto contro di me. Odio allo stato puro. Chi crede di distruggermi, mi ha in realtà fatto un grande regalo: la libertà. La libertà di essere ai vostri e ai miei occhi semplicemente una persona».

Il servizio di Striscia la Notizia:

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Immagini di Flavio Insinna, tratte dal suo fans club:

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E quando la sfuriata viene dal politico di turno? Ricordate "l'altra faccia di Botero" (Nanni Moretti) ne «Il portaborse» (di Daniele Lucchetti, 1991)? La frase cult: «Con tutti i deficienti con la tessera che abbiamo fatto assumere alla Rai, non ce n'era uno, dico uno, in grado di fare un lavoro più decente di  quello stronzo lì?» Guarda il video:

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Le scuse di Insinna:

 

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