Un mare di insulti ad Alitalia, ecco il Formigoni furioso

"La compagnia italo-araba ha dato ieri sera sfoggio di inefficienza, incompetenza e incapacità". È questo il commento del senatore Roberto Formigoni sull'odissea vissuta ieri sera tra i varchi dell'aeroporto di Fiumicino tentando, senza successo, di imbarcarsi sull'ultimo volo Alitalia da Roma a Milano. Una vicenda sfociata in una violenta arrabbiatura di Formigoni ripresa da un passeggero che ha pubblicato il video su Facebook. "Ero arrivato in anticipo al varco di imbarco indicato che è poi stato cambiato quattro volte - spiega Formigoni - e alla fine, dopo avere percorso chilometri di corridoi in aeroporto, insieme con altri tre passeggeri, sono stato costretto a restare a Roma un'altra notte". Formigoni ribadisce, come già aveva detto ieri sera in aeroporto, di non avere nulla contro i dipendenti: "non ce l'ho con voi, ho detto ieri sera - sottolinea il senatore - che dovete rispettare delle disposizioni ma con la Compagnia". L'ex governatore della Lombardia spiega di essere giunto "al varco B02, indicato sulla carta d'imbarco, alle 21.25, quindi in anticipo rispetto al termine richiesto per il volo delle 22, ma di esser stato indirizzato ad un altro varco, il B11, dove invece stavano imbarcando un altro volo, quelle delle 21, che era in ritardo. Dopo aver provato ad essere imbarcato su quell'aereo ('mi hanno detto prima sì e poi nò), Formigoni è stato mandato al varco B6. "Da lì, insieme con altri due passeggeri, sono stato mandato al B27 dove ho trovato il volo chiuso e l'ultimo bus dei passeggeri che stava per partire. I dipendenti, ma non è colpa loro, non hanno voluto sentire ragioni e io, con gli altri, siamo stati costretti a tornare a Roma, prendere un albergo e ripartire stamani. Ciliegina sulla torta: il volo delle 8 di stamane è partito alle 9...".

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"Le parolacce? Le ho dette ad Alitalia-Ethiad, non alla singola persona. Da cristiano non mi pento, i cristiani le parolacce le dicono se hanno i muscoli. E non ho bisogno di confessarmi, ho ben altri peccati da confessare". Lo dice Roberto Formigoni, senatore di Ncd, a La Zanzara su Radio 24 dopo l'ira, con annesse parolacce, scoppiata all'aeroporto di Roma per aver perso un volo. "Dove sta scritto che non bisogna dire le parolacce - insiste Formigoni -, nel Vangelo c'è scritto che bisogna trattare con carità, ma io i dipendenti di Alitalia li ho trattati con carità. Non è colpa loro, anzi credo che siano sfruttati dalla compagnia". "Il turpiloquio - dice Formigoni - è ormai diventato comune, altri politici hanno fatto del turpiloquio la loro politica". Poi aggiunge: "Sono parole che ogni italiano dotato di un minimo di muscoli dice di fronte a soprusi di questo tipo, e se non le dicono lo pensano". E l'Alitalia? "Ho detto che è una compagnia di disonesti, incapaci, inefficienti, perchè hanno firmato un contratto con me. Mi sono arrivati decine e decine di messaggi di italiani che sono dalla mia parte e mi dicono: finalmente qualcuno che gliene dice quattro. Gli italiani, i viaggiatori di Alitalia sono abituati ai soprusi di Alitalia, che da 6 mesi sulla tratta Milano-Roma è sempre in ritardo". "Chiederò un risarcimento - aggiunge Formigoni - per il taxi della sera, l'albergo, di nuovo il taxi e gli appuntamenti annullati. Vorrei un biglietto di scuse come avviene in tutte le compagnie civili del mondo".

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