Terapia per il Parkinson: progetto Campus Bio-Medico e Ibm

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Ibm collaborano per la cura del Parkinson con un assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande dei pazienti e delle famiglie relative alla patologia, 24 ore al giorno tutti i giorni.

"È il primo passo nell'uso delle nuove tecnologie per facilitare la diffusione di affidabili informazioni mediche tra i pazienti e chi se ne prende cura, con la possibilità di aprire nuove strade per ulteriori sviluppi futuri", spiega Lazzaro di Biase, Neurologo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.

Il Parkinson bot, spiega una nota, "soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 può essere un valido aiuto nella gestione delle richieste di informazioni su una malattia che colpisce non meno di 300.000 persone in Italia". La base di conoscenze con cui è stato istruito l'assistente virtuale è stato preparato dagli specialisti dell'Università Campus Bio-Medico di Roma: comprende temi come la caratterizzazione della malattia, le sue possibili cause, la descrizione dei principali sintomi sperimentati dai pazienti e le domande più frequenti che i medici hanno registrato nel corso degli anni. Il team di esperti Ibm ha lavorato fianco a fianco con i medici dell'Università durante la progettazione e la formazione dell'assistente virtuale. "Il Policlinico è in grado di utilizzare immediatamente la soluzione realizzata, di arricchirne i contenuti, di inserire e personalizzare l'offerta informativa in base alle reali esigenze dei malati, dei loro familiari e di tutti i visitatori che possono accedervi attraverso il sito", aggiunge la nota.

"L'emergenza causata dal coronavirus - spiega Floriana Ferrara, CSR Leader IBM Italia - ha messo in evidenza quanto la tecnologia possa essere un formidabile aiuto in ogni ambito, compreso quello sanitario. Per questo motivo abbiamo colto con entusiasmo la proposta di collaborazione da parte dell'Università Campus Bio-Medico di Roma per creare un supporto remoto che fornisse risposte efficaci alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie".

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