Da barbiere a iridologo: Marco Patton legge negli occhi i problemi di salute

di Mattia Eccheli

Fammi vedere i disegni della tua iride e ti dirò di cosa soffri. Marco Patton, ex barbiere ed ex consigliere comunale, ha una sua teoria sull’interpretazione. Archiviate le sue maratone, anche per l’equità fiscale, da 11 anni è iridologo naturopata e ha verificato come perfino il disegno dell’occhio possa rivelare molto. Lo “studio” del 64enne ambientalista oggi ancora insegnante di laboratorio all’Istituto Sandro Pertini potrebbe rappresentare una sorta di diagnosi preventiva.

«I termini vanno usati con cautela - interviene - e io non sono un medico». «Diciamo che quello che gli occhi ed il loro disegno sembrano dire è l’area di criticità», sintetizza.

In questi anni ha raccolto e valutato circa un migliaio di bozzetti: «Sono convinto che in qualche modo, inconsciamente, ognuno di noi manifesti attraverso i tratti ed i colori dell’iride i suoi problemi e le sue debolezze». La posizione di certi elementi e le tinte, secondo Patton rivelano molto, come una sorta di espressione camuffata. La sua tesi è stata condivisa sulla rivista “Medicina Naturale”, pubblicata dall’Accademia delle Scienze Igienistiche “Galileo Galilei” di Trento e diffusa fra i diplomati di 32 anni di attività della scuola. «La vita è una questione di equilibrio - argomenta Patton - e noi dobbiamo sempre saper distribuire le energie. Perché certe volte finiamo per concentrarle solo su determinate questioni, sottraendole ad altre». A giudizio dell’iridologo, la lettura dell’occhio rivela il tipo di “costituzione” di ciascuno di noi, ma l’interpretazione del disegno va oltre, indicando con una certa precisione dove siano i malesseri che ci affliggono e la posizione di alcuni elementi indica specifici organi.

Seppur non suffragata da ricerche mediche, la teoria sembra aver riscosso un certo interesse e potrebbe spingere le persone, almeno su base volontaria, a curare determinati aspetti. Ed eventualmente a richiedere accertamenti clinici. Del resto, la comunicazione non verbale già vale il 55% di quella totale e il disegno ne rappresenta una forma.

L’Accademia ha sollecitato altri naturopati a verificare la teoria ed il 6 febbraio a Trento se ne discuterà nel corso di un incontro in via del Torrione 6 animato anche dagli insegnanti della scuola Marino Lusia e Federica Zanoni. «L’orologio fermo non serve - sorride Patton, che racconta di aver suscitato anche interesse del luminare Daniele Lorito - Dobbiamo far girare le lancette della vita: e i disegni ci dicono da dove cominciare».

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