Fertilità, 10 consigli per preservarla

Solo nel 2017, più di 78 mila coppie infertili si sono rivolte a Centri di Procreazione medicalmente assistita per avere un figlio.

Bene prezioso, la fertilità è influenzata da fattori genetici e diminuisce andando avanti con gli anni, ma può essere danneggiata anche da scorretti stili di vita. A ricordarlo, in occasione della Giornata Nazionale della Fertilità che si è celebrata ieri, è l’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’infertilità è una patologia che si manifesta con assenza di concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti mirati non protetti.

Si stima che in Italia a soffrirne sia il 15% delle coppie. Nel 41% dei casi la diagnosi di infertilità è per la donna, nel 24% per l’uomo e nei restanti casi è mista o inspiegata. Per le donne, alcune frequenti cause sono patologie come fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie. Per gli uomini la più comune infertilità reversibile è quella da varicocele, seguita da infiammazioni testicolari e patologie prostatiche.

Le cause della perdita della fertilità però sono molte e complesse e, per la Giornata Nazionale, dall’Iss arriva il decalogo per preservare questo bene prezioso.

Innanzitutto, precisano gli esperti, bisogna ricordare che non è scontata e «va mantenuta con cura». Anche una banale infezione «non va trascurata perchè può portare a conseguenze irreversibili». Un eccesso o forte diminuzione del peso corporeo possono compromettere la fertilità: mantenere il peso con una alimentazione corretta è quindi un modo per proteggerla. Così come lo è l’evitare le malattie sessualmente trasmissibili, come clamidia e gonorrea, che, se non curate, possono creare un’infezione cronica o acuta ai danni dei genitali.

Attenzione poi, ricorda l’Iss, agli «anabolizzanti assunti per aumentare velocemente la massa muscolare», così come «fumare tabacco». Anche «l’uso saltuario di alcune droghe può interferire con la normale produzione di ormoni e nuocere alla fertilità». Inoltre, «fare ogni giorno almeno trenta minuti di attività fisica migliora il tono dell’umore, la secrezione ormonale e mantiene il tuo peso in equilibrio». C’è poi il fattore età: nel programmare una gravidanza va considerato che, «dopo i 30 anni per la donna e dopo i 40 per l’uomo peggiora la qualità genetica di ovociti e spermatozoi». Infine, per «essere sicuri che tutto sia in ordine, basta un controllo in un consultorio o da uno specialista», e per farlo è meglio non aspettare troppo.

Oggi, inoltre, è possibile preservare la fertilità per chi deve affrontare la cura di un tumore. «Con la criocoservazione degli ovociti e del tessuto ovarico - spiega Mariavita Ciccarone, ginecologa e presidente dell’Associazione Gemme Dormienti - tante pazienti oncologiche hanno potuto coronare un sogno che pensavano impossibile: si registrano in questi anni le prime nascite e l’ultima è avvenuta proprio ieri».

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