Dura la vita del non fumatore se ha un partner che fuma: «divergenze» per 9 su 10

Nove non fumatori italiani su dieci hanno avuto divergenze con il proprio partner a causa del vizio del fumo di quest’ultimo, e una percentuale simile è infastidita dalle sigarette durante i pasti. Lo afferma un rapporto dal titolo «Unsmoke: Clearing the Way for Change» basato sui risultati di uno studio internazionale condotto per Philip Morris International da Povaddo.

Sempre secondo lo studio abbandonare l’utilizzo di sigarette e prodotti contenenti nicotina rimane la scelta migliore ma rispetto al continuare a fumare l’utilizzo di alternative senza fumo potrebbe migliorare la qualità delle relazioni personali.

Per gli ex-fumatori che sono passati definitivamente a prodotti senza fumo infatti i pasti hanno un sapore migliore (84%), la loro vita sociale è migliorata (57%), e le loro relazioni con la famiglia e gli amici sono migliori (51%). Per quanto riguarda il pubblico italiano, il rapporto fotografa innanzitutto il desiderio di un maggiore impegno per rendere le sigarette un ricordo del passato - un obiettivo condiviso da quasi nove intervistati su dieci che affermano che il Governo dovrebbe investire tempo e risorse nel cercare di ridurre l’incidenza del fumo. Se l’87% degli intervistati concorda sulla necessità di maggiori e più trasparenti informazioni sui prodotti senza fumo, solo il 17% dei fumatori si ritiene «decisamente d’accordo» sull’avere tutte le informazioni necessarie.

«Attualmente vi è molta disinformazione sui prodotti senza fumo e questo crea confusione. È uno dei maggiori ostacoli che è necessario affrontare per costruire un mondo senza fumo - ha concluso Jacek Olczak, chief operating officer di PMI -. La realtà è che sono disponibili valide alternative per i fumatori adulti che non smettono di fumare. C’è un bisogno urgente di un dibattito globale - basato su ricerche e fatti scientifici - su queste alternative».

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